Una giornata a Superga. Il 4 maggio per il Torino e la città, non è mai un giorno qualunque almeno dopo quel maledetto 1949
Oggi ricorre il 70° anniversario di una tragedia che l’Italia, non solo sportiva, non dimenticherà mai e oggi per Torino in particolare è stata una giornata a Superga.
Il 4 maggio 1949 infatti su quella collina si schiantò l’aereo che trasportava il Grande Torino di Valentino Mazzola.
E oggi, come ogni 4 maggio, il popolo del Torino calcio con la città intera si è recata su quella collina per ricordare le vittime.
Una giornata iniziata con la messe solenne al Duomo alla presenza di tutto lo staff e il presidente Cairo
Dopo la celebrazione religiosa quinti tutti, calciatori e tifosi, tutti a Superga per una cerimonia commemorativa in cui si sono scanditi, dalla voce di Capitan Belotti, i nomi dei grandi campioni.
Qui, inoltre, Don Robella ha simboleggiato la tragedia di Superga rompendo un vaso e distribuendone i cocci.
Come riporta Sky, il parroco ha ricordato quella giornata con parole che hanno emozionato il pubblico:
Tutti devono portare nel cuore un coccio di quella squadra che non potrà rinascere, ma potrà risorgere.
A ognuno spetta il compito di ricomporre quel vaso pieno di grandi valori, ricordando però che nessuno è portatore esclusivo della memoria, che va condivisa.
Tutti ne siamo custodi e abbiamo il compito di trasmetterla a chi verrà dopo di noi.
Un ricordo, quello del Grande Torino, che si è vissuto anche ieri durante il Derby della Mole finito in pareggio
Significativo infatti lo striscione della curva della Juve e le parole dei calciatori bianconeri come per esempio Miralem Pjanic il quale sulla sua pagina Facebook ha scritto:
Non esiste forma di rispetto migliore del ricordare chi di questo sport è storia e leggenda.

Un altro grande ex della Juventus, Claudio Marchisio non dimentica e sui social scrive:
Anche per chi, come me, vede sempre la città in bianco e nero, il #4maggio il cielo su Torino è di un incantevole granata.
Foto: Wikipedia