Via libera alla riforma Mibac dal Consiglio dei Ministri
Via libera alla riforma Mibac dal Consiglio dei Ministri. Lo ha riferito il Ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli. Il decreto di riorganizzazione è poi passato all’attenzione della Corte dei Conti. Il testo prevede la soppressione dell’autonomia per tre musei nazionali. Si tratta del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma (il cui direttore Quilici era stato appena nominato dopo regolare concorso), del parco archeologico dell’Appia Antica e della Galleria dell’Accademia di Firenze. Salvo invece il Castello di Miramare di Trieste che non subirà il declassamento.
Via libera alla riforma Mibac; altre novità nella nuova normativa
Ci sono, inoltre, ulteriori novità nella normativa. Eccone alcune:
-maggiore attenzione ai territori
-eliminazione di funzioni doppie per una migliore azione amministrativa
-ottimizzazione e razionalizzazione della spesa
-superamento degli organi amministrativi.
Le dichiarazioni del Ministro Bonisoli
“I cambiamenti introdotti – ha aggiunto Bonisoli– rispondono ad una esigenza di certezza del diritto e uniformità delle procedure”. Infatti “si è deciso di armonizzare le relazioni internazionali evitando comportamenti opportunistici che, invece, l’attuale normativa, al contrario, consentiva. Per la prima volta nella storia del Mibac, il processo che ha portato alla rielaborazione di questo decreto – ha concluso il Ministro– ha avuto un percorso partecipato e organizzato, cominciato mesi fa“.
Una riforma destinata a far discutere
Sindacati, dirigenti, associazioni, terzo settore si sono riuniti prima della stesura definitiva della riforma. Il loro parere è stato, infatti, tenuto in ampia considerazione ed è stato definito un preciso piano d’intervento, che si è concluso con la firma del presidente del Consiglio dei Ministri.
Tuttavia questa riforma sembra destinata a far discutere.
“Quattro grandi novità” della normativa
Le polemiche più forti sono dietro l’angolo per i tre musei autonomi, che vengono dequalificati. Anche con i ragionamenti degli esperti dell’Irpa (Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione), che nel nuovo testo indicano almeno “quattro gravi novità”, ovvero, come spiega il Presidente Lorenzo Casini, professore ordinario di diritto amministrativo:
-l’ipertrofia del centro
-la costernazione dell’amministrazione periferica
-l’indebolimento del sistema museale
-il caos in materia di esportazioni.
La “riforma della riforma”
Si tratta, in altre parole, di una “riforma della riforma”, approvata attorno alla precedente rivoluzione (dei musei) attuata dal Ministro Dario Franceschini.
Fonte Immagine: LogoTypes101