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La Lega al Louvre: “La Gioconda è nostra”. Continua la querelle tra Italia e Francia sull’opera di Leonardo
Il governo italiano non ne vuole sapere; la Lega al Louvre non vuole concedere le opere di Da Vinci per la mostra, a settembre 2019, per il quinto centenario della morte.
Cambierebbero gli accordi del 2017 quando Dario Franceschini, all’epoca ministro dei Beni Culturali, stipulato un accordo con il museo parigino.
In quegli anni infatti, il museo parigino chiese a Roma la totalità dei dipinti leonardeschi di proprietà dello Stato:
- l’Uomo vitruviano,
- gli studi della Battaglia di Anghiari dell’Accademia di Venezia,
- la Scapigliata della Galleria nazionale di Parma,
- il Musico della Biblioteca Ambrosiana,
- i fogli del Codice Atlantico,
- il San Girolamo dei Musei Vaticani,
- L’Annunciazione degli Uffizi.
Ora La Lega al Luovre non vuole dare questa opportunità e, sul tema è intervenuta la sottosegretaria ai Beni culturali Lucia Borgonzoni:
Leonardo è italiano, in Francia ci è solo morto.
Lui non è Leonardò come lo chiamano loro ma Leonardo, e dare al Louvre tutti quei quadri significa mettere l’Italia ai margini di un grande evento culturale.
Bisogna rimettere tutto in discussione. Nel rispetto dell’autonomia dei musei, l’interesse nazionale non può essere messo in second’ordine. I francesi non possono avere tutto.
C’è scritto addirittura che bisogna ‘scegliere tempi e modi tali da non entrare in concorrenza con la grande mostra del Louvre programmata per l’autunno, con cui l’Italia intende collaborare attivamente’. Incredibile
Intanto, fonti della vecchia gestione del Ministero dei Beni Culturali, fanno sapere che in cambio, il Louvre darà all’Italia suoi Raffaello per la grande mostra sul pittore in programma alle Scuderie del Quirinale nel 2020.
La questione Italia-Francia su Leonardo va al di là della querelle de La Lega al Louvre
Un esempio ne è l’ultimo Mondiale di calcio quando, dopo la vittoria ai Mondiali russi, l’account Twitter del museo postò la foto dalla Gioconda con la maglia dei Blues.