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Una start-up americana ha trovato il modo di creare un vino sintetico in laboratorio senza utilizzare l’uva.
Ava Winery e il vino senza uva
Negli ultimi anni ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori: parmigiano che non è vero parmigiano, olio extra vergine d’oliva contraffatto, OGM, carni gonfiate ad ormoni, farine frutto di chissà quali miscugli… Ma il vino, fino ad oggi, era una certezza!
Biologico, bioninamico o tradizionale ma mai e poi mai avremmo osato mettere in dubbio che fosse prodotto con l’uva.
Il post modernismo, nemico giurato di ogni certezza, ha fatto irruzione anche in cucina, o meglio, in cantina e grazie (grazie??) ad Ava Winery, start-up nata a San Francisco nel 2015, sarà possibile trovare in commercio un vino 100% sintetico, senza nemmeno il succo di un acino d’uva, creato in laboratorio in appena 15 minuti.
Ava Winery è stata fondata da Mardonn Chua e Alec Lee, con l’ausilio di un biotecnologo e di un sommelier. Negli ultimi 2 anni il team si è dedicato allo sviluppo di un processo per ricreare il vino utilizzando sapori artificiali, zuccheri, acidi ed etanolo.
Coma è nata l’idea di un vino sintetico
Tutto è iniziato in un ristorante di San Francisco dove in due co-fondatori si trovavano a cenare.
Attratti da una bottiglia di ottimo vino californiano decisamente fuori dalla loro portata, decisero di creare un prodotto di analoga qualità ma alla portata di tutte le tasche.
Come? Semplice: non utilizzando la materia prima né la monodopera necessarie alla produzione dell’originale ma creando un prodotto in laboratorio che ne avesse le stesse caratteristiche e lo stesso sapore.
I due imprenditori hanno annunciato che, a breve, porteranno sul mercato il loro “Moscato d’Asti” sintetico.
Lo step successivo sarà riprodurre il celebre Dom Perignon, uno degli champagne più famosi e pregiati al mondo.
Che dire? Speriamo non siano brindisi amari 😉