Vitalizi parlamentari

Camere sciolte, ma i vitalizi dei parlamentari sono salvi per pochi giorni

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Vitalizi garantiti nonostante lo scioglimento anticipato delle Camere. La data del 24 settembre infatti è la data che consente ai parlamentari la pensione. Per i deputati e senatori al primo mandato infatti si arriva al raggiungimento del tempo necessari per far scattare il meccanismo che da diritto alla pensione. E la data del 25 settembre per le elezioni politiche non è per nulla casuale anche se sarebbe stato impossibile anticiparle a inizio settembre.

Salvi i vitalizi dei parlamentari

Il 24 settembre è la data in cui 427 deputati e 234 senatori maturano il diritto ai vitalizi circa i due terzi dell’attuale Parlamento. E il giorno dopo si vota. Scadenza perfetta per i deputati e senatori che sono al loro primo mandato. In questo giorno infatti si raggiungono i 4 anni, 6 mesi e 1 giorno di permanenza alla Camera e al Senato. E quindi questi politici al compimento dei 65 anni andranno in pensione con i contributi versati da parlamentari durante il loro primo mandato.

La data delle nuove elezioni era rimasta incerta fino all’ultimo. Poi il Consiglio dei Ministri ha deciso per la data del 25 settembre, inizialmente scartato per via della coincidenza con il Capodanno ebraico.

Questione di date

L’articolo 61 della Costituzione sancisce infatti che “finché non siano riunite le nuove Camere son prorogati i poteri delle precedenti“. Di conseguenza quindi i parlamentari restano in carica fino a quando non si insediano i nuovi eletti. E fino al 24 le Camere, pur non essendo operative come prima della crisi, restano in carica. E possono scattare quindi i vitalizi.

Di norma infatti le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro i 70 giorni dalla fine delle precedenti. Se quindi lo scioglimento è stato deciso il 21 luglio i 70 giorni in cui si devono tenere le nuove elezioni hanno come limite massimo il 30 settembre. E anche se le elezioni si tenessero il primo giorno utile, martedì 20 settembre o al limite domenica 18 settembre, i tempi tecnici per far riunire le nuove Camere prima del 24 settembre non ci sarebbero stati. Sarebbe bastato anticipare la crisi di una settimana circa. Ma questa ovviamente è un’altra storia e vogliamo credere che non sia stato fatto di proposito.

 

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Autore dell'articolo: Alessio Bardelli