Era il 1999 quando iniziarono i primi abusi del padre sulla figlia, che all’epoca aveva solo 9 anni. Con le minacce, la bambina non aveva detto nulla, fino al 2011. Ed ora, dopo 6 anni dalla denuncia ai carabinieri, l’uomo è finalmente andato a processo. La ragazza ora ha 25 anni, e sarà in tribunale per testimoniare, assieme alla sorella e alla madre, l’infanzia difficile e traumatica che ha dovuto vivere.
La ragazza ricorda ancora il primo abuso del padre, quando le prese la manina e la convinse a toccarlo. Ma era solo l’inizio di un incubo durato per oltre un decennio.
L’uomo violentava anche l’altra figlia e picchiava la madre
Con gli anni, la ragazza aveva iniziato a ribellarsi alle azioni del padre, il quale spesso ubriaco era solito picchiare la moglie. Di fronte al rifiuto della figlia, l’uomo decise quindi di orientarsi verso la primogenita, riservandole lo stesso trattamento.
Il processo si sta svolgendo proprio in queste settimane, a Novara. Il giudice ha deciso di condurre l’intero processo a porte chiuse, per la delicatezza del tema in questione. L’uomo, 54 anni, non può fare altro che ascoltare le testimonianza dalla ragazza, che ha deciso di raccontare tutto. Ora, non riesce a relazionarsi con le persone e le riesce difficile fidarsi degli uomini. Il padre invece dovrà rispondere di violenza sessuale, abusi su minorenni e maltrattamenti in famiglia.
Il racconto agghiacciante degli abusi sessuali
La ragazza 25enne ha dovuto rivivere quei momenti, raccontando ai carabinieri quanto succedeva. L’uomo aspettava che la madre se ne andasse, e iniziava ad abusare della figlia. «E’ meglio farlo con te piuttosto che pagare altre donne e magari prendere delle malattie» era solito ripeterle, quasi per giustificarsi. E poi le minacce «Non dire nulla o uccido la mamma e tuo fratello».
Nel corso degli anni la famiglia aveva cambiato diverse case tra Novara e altre città vicine, fino ad arrivare nel comune di Borgomanero. Inizialmente, quando la casa non era ancora pronta per essere abitata, la famiglia viveva in due garage e l’uomo ogni notte andava nella stanza delle ragazze per abusare di una delle due. Altre volte la portava nei parcheggi di cantieri o supermercati, altrimenti nell’intimità delle mura domestiche. Infine, aveva allestito un piccolo rifugio in un casolare abbandonato, nella vicina campagna. Qui, legava le mani della bambina, la imbavagliava, e abusava per ore senza ritegno.
Dopo 6 anni dalla confessione, ora l’intera famiglia distrutta da questo mostro aspetta una pena esemplare.
Immagine presa da Blogsicilia.it.
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