Clima, Donald Trump: “sono stato eletto dai cittadini di Pittsburgh, non da Parigi”
La teoria affonda nelle dichiarazioni rilasciate da Donald Trump quando dice “sono stato eletto dai cittadini di Pittsburgh, non da Parigi” per giustificare la decisione degli Stati Uniti di abbandonare l’accordo sul clima; la pratica è il distaccamento dell’iceberg in Antartide. Le conseguenze delle scelte politiche sui cambiamenti climatici non sono mai state tanto evidenti quanto oggi.
Non voglio dire che se un iceberg più grande della Liguria si è staccato dalla piattaforma dell’Antartide sia colpa del Presidente USA, ma le scelte politiche di Donal Trump non potranno che peggiorare una situazione che risulta essere sempre più compromessa.
Evitare che il nostro pianeta subisca danni irreparabili è possibile e la strada è già stata tracciata, dobbiamo garantire la prosecuzione di questo percorso nonostante le scellerate sortite di chi guarda ai propri interessi elettorali ed economici sacrificando il bene collettivo.
Accordo sul Clima: Cina e Russia, nonostante il passo indietro degli Stati Uniti, hanno confermato il loro impegno
A Parigi 192 Stati si erano posti un obiettivo: limitare il riscaldamento del pianeta a 1,5-2 gradi ed evitare in questo modo uno sconvolgimento climatico le cui conseguenze sarebbero catastrofiche per la Terra. Alla luce di quel che sta accadendo il raggiungimento di questo obiettivo è più urgente che mai.
Cina e Russia, nonostante il passo indietro degli Stati Uniti, hanno confermato il loro impegno in questa direzione e i numeri dicono chiaramente quanto sia importante questa presa di posizione: la Cina è il primo produttore mondiale di gas serra con il 29%, ma nel 2015 le emissioni cinesi sono calate dello 0,7% e nel 2016 di un altro 0,5%; tendenza opposta ai dieci anni precedenti durante i quali la produzione di gas climalteranti aumentavano in media del 5% l’anno.
Gli Stati Uniti, secondo produttore mondiale di gas serra con il 15%, sotto la Presidenza di Barack Obama hanno tagliato le emissioni del 2,6% nel 2015 e dell’1,7% nel 2016.
L’Europa a questo punto deve assumere un ruolo più forte nella ricerca e sviluppo sulle tecnologie verdi. L’Unione Europea ha assunto degli impegni per contrastare il cambiamento climatico e lo ha fatto attraverso il quadro 2030 per il clima e l’energia.
Gli obiettivi da raggiungere entro quella data sono: ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 40% al di sotto dei livelli del 1990, migliorare l’efficienza energetica del 27%, aumentare la quota di consumo finale di energia proveniente da fonti rinnovabili del 27%. L’obiettivo a lungo termine è ridurre entro il 2050 le emissioni dei gas a effetto serra dell’80%.
In tutto questo però hanno un ruolo fondamentale i territori perché è a livello locale che concretamente si interviene per aumentare risparmi, efficienza energetica e fonti rinnovabili diffuse. È per questo che deve essere rivitalizzato il Patto dei Sindaci.
Autorità locali e regionali sono un tassello fondamentale del meccanismo che può portare all’aumento dell’efficientamento energetico anche attraverso l’impegno a utilizzare sui territori fonti energetiche rinnovabili. Per loro l’obiettivo è superare la riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020.
Da una parte dunque non possiamo rimanere indifferenti davanti alla dispersione del patrimonio ambientale, culturale e politico derivante dall’accordo di Parigi; dall’altra dobbiamo contribuire nella diffusione e sensibilizzazione di uno stile di vita eco-sostenibile perché così possiamo condizionare l’ambiente in cui viviamo.