Agricoltura e lavoro

Agricoltura e lavoro, il binomio è vincente

 

Agricoltura e lavoro, il binomio è vincente. L’emergenza Coronavirus ha messo in evidenza come il settore possa generare occasioni importanti

Formazione e semplificazione sono i passi da fare per rendere agricoltura e lavoro un duo vincente visto che il settore è in grado di generare 200mila posti di lavoro.

Un numero imponente che il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha messo in evidenza in occasione della convocazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per gli Stati Generali.

Dunque, dopo anni un cui il lavoro nei campi è stato snobbato, oggi molti italiani sono tornati ad apprezzare il mestiere anche per le difficoltà che gli altri settori attraversano.

Anche il Codiv-19 ha fatto la sua parte mettendo cioè in risalto la qualità e la ricerca del prodotto migliore made in Italy; prodotti di cui le nostre campagne vanno fiere nel mondo.

Il vero nodo da sciogliere sta nella formazione e professionalità che è necessaria anche per le attività agricole soprattutto per chi viene da esperienze completamente diverse.

In tal senso il presidente Prandini afferma:

Un’opportunità che deve essere dunque accompagnata da un piano per la formazione professionale e misure per la semplificazione e il contenimento del costo del lavoro.

Serve anche una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia.

In modo da consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne.

Un altro aspetto fondamentale è investire sulle tecnologie; fondamentale per il rilancio del paese in un’ottica di economia circolare, dal settore della chimica verde alla valorizzazione di allevamenti e foreste.

Un duo vincente specie se si punta sulla sostenibilità e sulla bioeconomia

Presentato infatti il VI Rapporto Bioeconomia in Europa di Intesa Sanpaolo nel quale risalta come l’agricoltura, insieme alla silvicoltura, facciano la parte del leone nella bioeconomia.

Ezio Veggia, delegato alla bioeconomia di Confagricoltura, ha altresì aggiunto:

Un ruolo centrale lo ha il suolo ed è essenziale migliorarne fertilità, con l’apporto anche di concimi organici prodotti dalle matrici agricole vegetali e animali.

E’ importante anche il ruolo dell’agricoltura nella trasformazione del carbonio residuale (ad esempio il letame) in energia.

Sostituendo petrolio e altri idrocarburi partecipando così, in modo significativo, alla decarbonizzazione del settore energetico.

Per questo chiediamo che vengano incrementate le risorse per le bioenergie (biogas, biomasse) superando alcune incertezze normative.

 

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Autore dell'articolo: Francesca DI Giuseppe

Francesca Di Giuseppe, nata a Pescara il 27 ottobre 1979, giornalista e titolare del blog Postcalcium.it. Il mio diario online dove racconto e parlo a mio della mia passione primaria: il calcio Laureata in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Teramo con una tesi dedicata al calcio femminile. Parlare di calcio è il mezzo che ho per assecondare un’altra passione: la scrittura che mi porta ad avere collaborazioni con diverse testate giornalistiche regionali e nazionali.

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