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In Italia sono circa 6 milioni di pensionati a percepire una pensione di importo inferiore a 1000 euro: a denunciarlo è lo stesso Inps, che evidenzia come nei primi nove mesi del 2018, ci sia stato un calo significativo delle nuove pensioni erogate. Sul Monitoraggio sui flussi di pensionamento stilato dall’Istituto Nazionale di Statistica – tra l’inizio del corrente anno e la fine del terzo trimestre, le nuove erogazioni previdenziali sono state solo 349.621 a fronte delle 454.534 liquidate nei primi nove mesi dello scorso anno. Inoltre, c’è stato anche un crollo dei nuovi assegni sociali. Scopriamo tutti i dettagli.
Allarme Pensioni in Italia: ecco lo scenario
Non solo crisi del mercato occupazionale, ma dai dati pubblicati dall’INPS lo scenario sull’erogazione delle pensioni è preoccupante. La causa principale va ricercata nell’aumento dell’età pensionabile delle donne da 65 anni e sette mesi a 66 anni e sette mesi.
Proprio nel 2018 è stato completato il procedimento della parificazione dei sessi sia per gli uomini che per le donne con un conseguente innalzamento della soglia d’anzianità.
Il rapporto Istat ha rilevato che ben il 37,5% (circa 6 milioni) del totale dei pensionati percepisce una pensione di importo inferiore ai 1.000 euro. Nel dettaglio: oltre il 64% del totale è rappresentato da donne; circa 266.180 ovvero l’1,7% dei pensionati percepisce oltre 5.000 euro lordi al mese e si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di uomini.
Si è verificato un abbassamento evidente nell’erogazione degli assegni sociali nel 2018, che sono passati da 57.758 a 13.168, vale a dire il 77% in meno rispetto allo scorso anno.
Il Monitoraggio Inps sul Rei ha messo in evidenza come nei primi nove mesi del corrente anno sono stati erogati benefici economici legati al Reddito di inclusione (Rei) a 379.000 nuclei familiari, venendo a coinvolgere più di un milione di persone.
La maggior parte dei benefici vengono erogati, soprattutto, nelle regioni del Meridione italiano: Campania e Sicilia sono le capoliste.
Requisiti per andare in pensione nel 2018
Vediamo quali sono i requisiti necessari per andare in pensione nel 2018: sia gli uomini che le donne dovranno perfezionare almeno 66 anni e 7 mesi di età unitamente a 20 anni di contributi.
È possibile andare in pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini o con 41 anni e 10 mesi di contributi le donne (sia del settore pubblico che del privato).
Grazie al cumulo dei periodi assicurativi previsto dalla legge 228/2012 come riformata dalla legge 232/2016, ogni lavoratore può sommare la contribuzione versata nelle diverse gestioni previdenziali al fine ultimo di guadagnare il requisito contributivo per la pensione di vecchiaia o per la pensione anticipata senza più ricorrere alla ricongiunzione onerosa dei periodi. Ciò vale anche per i Liberi Professionisti.
Si ricorda, infine, che per il 2018 resta possibile l’opzione donna per le lavoratrici che hanno raggiunto i 57 anni (58 se lavoratrici autonome) unitamente a 35 anni di contributi entro l’anno 2015.