È la Cina il mercato “vergine” individuato da Altium Limited per implementare in breve tempo il proprio volume d’affari. La software house australiana da tempo ha aperto un proprio hub internazionale a La Jolla, nella California del Sud. In quel digital district ai margini di San Diego che promette di essere la Silicon Valley dei prossimi decenni. Ed è proprio in questo nuovo quartier generale che i dirigenti dell’azienda pianificano le strategie di espansione, da mettere in pratica nel corso dei prossimi anni.
D’altro canto, i progetti a medio termine di Altium somigliano molto ai piani quinquennali del governo cinese. Non a caso il prossimo decorre dal 2020 e fissa degli obiettivi precisi entro il 2025. L’ex-Celeste Impero, oggi superpotenza economica con un tasso di sviluppo industriale impressionante, sembra essere davvero nel destino della compagnia.
Anzi, stando alle parole del CEO di Altium Limited, Aram Mirkazemi, è facilmente ipotizzabile che nell’immediato futuro il mercato cinese sarà più centrale di quello europeo.
Per le strategie di quella che, a oggi, è la principale produttrice di programmi di progettazione di circuiti elettrici su scala mondiale. Scelta forse discutibile – l’Europa è tuttora, per Altium, un mercato in gran parte da conquistare. Ma evidentemente la scelta di tale decisione é dettata dalle maggiori potenzialità di espansione individuate dall’azienda in Cina e nell’Estremo Oriente in generale.
Se Altium può mettere in cantiere progetti così ambiziosi, il merito principale va ascritto al suo prodotto di punta, l’Altium Designer. Quest’ultimo nei paesi in cui la sua diffusione ha raggiunto volumi consistenti (in primis Canada e Stati Uniti, oltre alla natia Australia), si è guadagnato una solida reputazione, grazie al combinato disposto di completezza di funzioni e facilità di comprensione di interfaccia e menù.
Altium Designer, un processo di semplificazione dell’utilizzo, accompagnato da una moltiplicazione delle opzioni a disposizione del designer, ha contribuito ad aumentare esponenzialmente la reputazione di questo specifico software.
Esso ha finito per fare da traino a tutti gli altri prodotti del medesimo marchio: CircuitStudio, CircuitMaker e Nexus i software che hanno maggiormente beneficiato di questa positiva influenza sul mercato.
Già certificato l’obiettivo dei 100.000 utenti entro il 2025, Altium si è già proiettata verso altri, non meno ambiziosi, traguardi. I 200 milioni di revenues entro il 2020, ad esempio, rappresentano una missione oltremodo temeraria. Ma alla luce dell’incremento del volume di affari fatto registrare dalla compagnia nel 2018 (+24% secondo le stime di fine anno) l’impresa appare possibile. Soprattutto se nel biennio in corso la curva ascensionale dei ricavi continuerà a salire con la medesima rapidità. Viste le prime stime del 2019 che sembrano confermare il trend positivo.
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