Artrite reumatoide: da una parte la ricerca porta a nuove terapie, come l’anticorpo monoclonale anti-IL-6R, Sarilumab, approvato prima negli Stati Uniti ed ora anche in Europa. Dall’altra si continuano a studiare le possibili cause di questa malattia.
Forse è ancora presto per trarre delle conclusioni, ma uno studio condotto al Massachusetts General Hospital, Harvard Medical School di Boston, evidenzia una stretta correlazione tra due proteine autoantigene, prodotte da batteri intestinali, la GNS (N-acetil-glucosamina-6-solfatasi) e la FLNA (filamina A), e l’artrite reumatoide. Tale correlazione è vera in almeno il 50% dei pazienti.
Artrite reumatoide: Un’importante scoperta
Parla italiano il primo nome del lavoro pubblicato su Journal of Clinical Investigation, si tratta di Annalisa Pianta, al Center for Immunology and Inflammatory diseases, MGH, Harvard Medical School con una posizione di Postdoctoral Research.
Artrite reumatoide: malattia autoimmune
L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune caratterizzata dall’infiammazione delle articolazioni e da una progressiva distruzione dei giunti sinoviali. I fattori alla base di questa patologia sono sia di tipo genetico che ambientale. In un precedente articolo ne avevano parlato diffusamente. La scoperta che proteine autoantigene, GNS e FLNA, presenti nel liquido sinoviale delle articolazioni dei pazienti con artrite reumatoide siano simili a quelle prodotte dai batteri comunemente presenti nel nostro intestino non consente ancora di giungere a delle conclusioni su un possibile nesso tra microbioma intestinale e genesi della patologia.
Tuttavia, questo studio aggiunge un altro tassello al mosaico che vede una relazione tra autoimmunità intestinale e sinoviale. Inoltre, l’aver identificato la specificità degli autoantigeni GNS e FLNA per l’artrite reumatoide, fornisce uno strumento utile alla diagnosi e per l’identificazione di nuove terapie dell’artrite reumatoide.