Asma grave: come viene gestita in Italia? Il tema al centro di una ricerca della testata Italian health policy brief realizzata con 71 medici dei Pronto soccorso nazionali
L’asma grave è una patologia fortemente invalidante che rimane spesso a lungo priva di un corretto inquadramento diagnostico.
In Italia dunque l’incidenza dell’asma è pari al 4,5% della popolazione (2,8 milioni di persone), mentre l’asma grave riguarda circa il 5-10% della popolazione complessiva di asmatici.
Dalla ricerca emerge quindi una grande variabilità nei modelli di gestione del paziente con asma grave
Meno della metà dei Pronto soccorso (48%) ha i infatti definito un protocollo interno per la gestione del paziente con asma grave.
Solo il 38% ha un protocollo per il follow up e meno di un terzo degli ospedali (29%) ha invece unvero e proprio team multidisciplinare per il setting completo del paziente.
Fausto De Michele, direttore della Pneumologia dell’ospedale Cardarelli di Napoli, inoltre precisa:
L’emersione della patologia è un problema rilevante e il ritardo diagnostico comporta negative ripercussioni cliniche.
Nonchè incremento di costi sociali ed economici, tra cui perdita di giornate lavorative, frequenti riacutizzazioni, ripetuti accessi al Pronto soccorso.
Pronto soccorso italiani a confronto
C’è infatti una differenza tra quelli che possiedono un protocollo di gestione e quelli senza protocollo.
Esse quindi riguardano:
- il minor numero di riacutizzazioni e accessi: 2,48/2,72 vs 3,04/3,11;
- la maggiore percentuale di pazienti a cui è prescritto un piano di follow up dettagliato in dimissione (61% vs 36%);
- maggior percentuale di pazienti a cui è impostato un trattamento in dimissione (83% vs. 77%);
- il minor utilizzo di corticosteroidi per via orale (OCS) nei trattamenti impostati in dimissione (39% vs 58%).
Dalla ricerca emerge dunque la necessità per ogni ospedale, dotato di Pronto soccorso di “uno specifico Pdta che veda coinvolto oltre al medico, anche lo specialista pneumologo e le varie figure professionali che contribuiscono alla gestione effettiva ed efficace del paziente con asma grave”.
Secondo Francesco Rocco Pugliese, presidente Simeu, è quindi necessario:
Stratificare i pazienti in base ad alcuni parametri, per esempio se si tratti di un primo episodio o si si tratti di un paziente asmatico noto.
Opure in dimissione se si tratta di risoluzione completa dei sintomi versus parziale remissione della sintomatologia.
In base alla stratificazione di rischio possiamo quindi delineare i seguenti percorsi post dimissione dal Pronto soccorso:
- effettuazione della visita pneumologica contestuale all’accesso di Pronto soccorso;
- programmazione della visita pneumologica dopo la dimissione;
- programmazione di visita di follow-up presso il Medico di medicina generale.