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Bernal: “Non mi sto più allenando”, Queste le affermazioni del corridore colombiano che sta affrontando questo periodo di quarantena nella sua terra. Il corridore ha sottolineato: “Questo stop sta condizionando tutti, e se anche il Tour de France si disputasse a luglio, non tutti avrebbero la possibilità di potersi preparare al meglio. Sarebbe meglio se fosse spostato. Attualmente io non mi sto allenando, appena rientrato in Colombia ho fatto diverse sezioni sui rulli ma con i tecnici ora abbiamo stabilito che era meglio il riposo”. Il colomabiano è il più giovane vincitore della Grande Boucle degli ultimi 100 anni.
Bernal: “Non mi sto allenando,né fisicamente né mentalmente”
Bernal ha le idee chiare sul futuro del ciclismo. Come riportato da gazzetta.it, ha sottolineato: “Per il bene del ciclismo, per gli sponsor che investono e per tutti quelli che sono stati colpiti dal lockdown, io spero che i grandi giri si riescano a disputare nel 2020. Se così non fosse saremmo davanti a qualche cosa di davvero molto serio. Dobbiamo capire come evolverà la pandemia, io penso che a un certo punto dovrà finire”. Il corridore ha tratto le somme anche sulla possibilità di un Tour a porte chiuse. Al riguardo ha affermato: “Sarebbe meglio rimandarlo. Non so come potrebbe essere un Tour a porte chiuse. Al momento, però, sono solo speculazioni, ho smesso di allenarmi, perché non voglio impazzire pensando a qualcosa che non è nemmeno sicuro. Se dovessero saltare Giro, Tour e Vuelta la situazione sarebbe molto grave. Dipenderà tutto da come si evolverà il virus. L’unica cosa certa è che il mondo deve andare avanti. Tutto questo non può bloccare il mondo, né la vita in generale”.
Non resta che capire come si evolverà la situazione e quando sarà possibile per i corridori, tornare in sella alle proprie biciclette per riprendere gli allenamenti.