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ROMA – Boccia ipotizza cosa succederà dal 3 giugno. Il ministro degli Affari regionali, in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera, ha dichiarato:
“Nei prossimi giorni, con l’ultimo click che riporterà il Paese a muoversi, ci dovrà essere anche quello del buonsenso. Se tutte le regioni ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso è prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti”.
Boccia ipotizza cosa succederà dal 3 giugno
Le province lombarde di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e quella di Piacenza in Emilia Romagna “hanno vissuto un’ecatombe, il resto del Paese un dramma. Non paragonerei quelle province al resto d’Italia”, ha proseguito il ministro parlando di possibili provvedimenti finanziari per sostenere l’economia di quelle zone:
“Commissariare la sanità lombarda? Mai stato all’ordine del giorno , ha dichiarato Boccia – e non ci sono elementi per valutare un provvedimento di questa natura”.
I dati sul contagio nelle regioni arriveranno al ministero della Salute entro oggi:
“A quel punto – ha affermato infine il ministro durante la sua audizione – si faranno valutazioni in maniera rigorosa, laica, partendo dal presupposto che la protezione della salute e della vita è la priorità assoluta e la difesa e il rilancio dell’economia e dei posti di lavoro è la priorità delle priorità”.
Intanto è scontro soprattutto tra il ministro Francesco Boccia e il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, sul passaporto sanitario. Le polemiche, insomma, non accennano a spegnersi. Alla faccia dell’andrà tutto bene e delle belle dichiarazioni di intenti.