Discoteche chiuse, polemiche aperte

Discoteche chiuse, polemiche aperte

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ROMA – Discoteche chiuse, polemiche aperte. Come noto, da ieri 17 agosto si sono fermate le danze. Due i fattori che hanno portato alla decisione: l’aumento continuo dei nuovi positivi (3.351 nell’ultima settimana, con picchi quotidiani che non si registravano da maggio) e la situazione negli altri Paesi europei, alle prese con numeri ancora più alti di contagiati.

“Non possiamo – ha sostenuto il ministro della salute, Roberto Speranza – vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza”.

Discoteche chiuse, polemiche aperte

Ecco quindi l’ordinanza di sospensione delle attività “che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”; e, viene aggiunto, “non sono ammesse deroghe con ordinanze regionali”.

Il provvedimento introduce inoltre l’obbligo, dalle 18 alle 6 di mascherina anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei locali e dei luoghi aperti al pubblico e negli spazi pubblici (vie, piazze etc.) che per caratteristiche favoriscono gli assembramenti: ‘Un provvedimento coraggioso, coerente’, ha detto il prof. Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova. Il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, ha affermato:

“Restiamo uno dei Paesi più sicuri al mondo per la sicurezza sanitaria; tuttavia questa condizione non è casuale ma figlia dei sacrifici che abbiamo fatto e che vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili”.

Sul fronte contagi, dati in calo in 24 ore ma con un ridotto numero di tamponi, mentre aumentano i ricoverati e le terapie intensive. Intanto, dopo l’ordinanza del ministro Speranza sullo stop al ballo e l’obbligo di mascherine dalle 18 alle 6 nei luoghi della movida, il capo di Gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, ha inviato una circolare ai prefetti per invitarli a convocare i Comitati provinciali dell’ordine e della sicurezza in modo da organizzare i servizi di vigilanza sul territorio per far rispettare le nuove prescrizioni.

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24