Chi, da piccolo, non ha mai visto Dumbo, il leggendario cartone animato che ha come protagonista l’elefantino con le orecchie grandi? Sicuramente in tanti, se non addirittura tutti. Bene, quel cartone, al giorno d’oggi, dopo 80 anni dall’uscita (1941), è stato vietato ai bambini da 7 anni dalla piattaforma Disney+. Ma non è l’unico: troviamo pietre miliari come Peter Pan, Gli Aristogatti, e Robinson sull’isola dei corsari. Il motivo di tutto ciò? Sarebbero stati reputati razzisti.
In particolare, a destare perplessità sarebbe una sequenza di scene, in cui i corvi rendono omaggio agli show razzisti dei menestrelli in cui degli artisti bianchi con la faccia dipinta di nero ridicolizzano gli africani schiavizzati nelle piantagioni del sud.
Disney+: lo strano caso di Dumbo e degli altri cartoni razzisti
Se da una parte il cartone Dumbo sembra essere razzista nei confronti degli africani, non se la scampano neanche loro. In particolare questi due cartoni ironizzerebbero sugli indigeni. Invece, per quanto riguarda gli Aristogatti, ci sarebbe una sequenza che prende in giro gli asiatici.
Nonostante il divieto per i bambini inferiori ai 7 anni, i genitori possono comunque farli vedere ai propri figli. Tuttavia Disney+ li avvertirà che il contenuto è offensivo per alcune culture. Insomma, sembra davvero che con il passare del tempo, molti antichi classici vengano censurati nei tempi moderni. A quel punto la domanda sorge spontanea: se questi cartoni, film o serie TV che sono oggi leggendarie anche a distanza di quasi 100 anni dal debutto sul grande schermo, se fossero usciti oggi, cosa sarebbe successo?
Molto probabilmente, la risposta più ovvia, sarebbe che si troverebbero immediatamente al centro della polemica, in un’epoca in cui appena ci si azzarda a dire un qualcosa di ironico, si vede immediatamente puntare il dito contro. Magari a suon di segnalazioni, potrebbero rimuovere il filtro.
Fonte immagine copertina: Metropolitano