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“Volevo raccontare la vita sregolata e senza limiti di quattro studenti universitari. Le loro amicizie, i loro vizi, i pensieri distorti e la realtà che li circonda, vuota e asettica”. Racconta Davide Rossi.
Quattro storie si incrociano e si intersecano nella cittadina universitaria di Pavia. Marco, uno studente fuori sede che trascorre le giornate annebbiato dal fumo e dall’alcool, Marianna, ragazza viziata e apatica, Marika, studentessa Erasmus con problemi sentimentali, e Mario, ragazzo serio e diligente, attanagliato dalla quotidianità, fatta di studio e pendolarismo. Attorno a loro si muovono una serie di personaggi bizzarri e surreali, specchio di una società ormai schiava di una realtà vacua.
Non è facile avere vent’anni oggi. Ci sono stereotipi da seguire e comportamenti da imitare. Ciò che fai ti ritrae agli occhi degli altri, che ti appiccicano un etichetta, come in un market. Se non sei simile al gruppo, al branco, sei fuori. Alle volte sei obbligato a omologarti.
La storia ha una svolta decisiva dopo il “Last Night Party”, una festa trasgressiva, dopo la quale i nostri vedranno le loro vite sconvolte e dovranno prendere delle decisioni importanti sul loro futuro. Da adolescenti ad adulti, uno scoglio all’apparenza insormontabile ma che i quattro aggrediscono risolvendo i loro piccoli e grandi drammi.
“Io ti conosco, e quello che so di te mi basta, non ti voglio al mio fianco…io ho pensato, ho ricostruito la serata, gli attimi prima dell’incidente,quei momenti… io non voglio più avere nulla a che fare con quella vita, sono cambiata”.
Edito da Apollo Edizioni, è una storia di eccessi, di solitudine, di ragazzi
Non c’è solo droga, sesso e alcool, c’è molto di più. La paura del futuro, l’incertezza, l’amore sfumato e la fiducia tradita. Tutto viene vissuto talmente intensamente da farli deflagrare, quasi annullare. Tutto dovrebbe essere vissuto con equilibrio, ma spesso non ci si riesce, ci facciamo sopraffare dagli eventi.
L’autore, Davide Rossi, è al suo esordio letterario, dopo aver collaborato alla scrittura di una sceneggiatura di un lungometraggio milanese, “Benvenuti a Casa Verdi”. Il libro risente delle influenze di scrittori americani, B.E. Ellis su tutti, e della sua esperienza cinematografica. Ritmi frenetici, tanti dialoghi e montaggio affascinante, che rendono il romanzo avvincente e per nulla banale. Alla fine ci si sente straniti, perseguitati dall’atroce dubbio che attanaglia i quattro: si può davvero cambiare?