Equitazione e riforma dello sport, soddisfatta la Fise. La federazione sport equestri plaude alle novità previste dal governo per il mondo sportivo
Equitazione e riforma dello sport: ok alle novità apportate all’intero sistema sportivo italiano; lo dice infatti il presidente della Fise Marco Di Paola (nella foto):
Con l’approvazione della nuova Riforma dello Sport, gli sport equestri in Italia raggiungono un obiettivo fondamentale grazie all’individuazione della figura del cavallo-atleta.
Si è trattato di un percorso lungo e complesso, per il quale la Fise si è molto impegnata, e che oggi arriva finalmente alla conclusione; anche con l’inserimento delle norme che riguardano il benessere e la cura degli animali impegnati nelle competizioni sportive.
Abbiamo ritenuto e continuiamo a ritenere che nel nostro sport gli atleti siano due: l’uomo e il cavallo.
Si tratta di un traguardo storico e di riconoscimento fondamentale per gli Sport Equestri; per il raggiungimento di ciò voglio altresì ringraziare il Ministro Vincenzo Spadafora e lo staff del Dipartimento dello Sport.
Entrambi, in un anno particolare che ci ha visti tutti coinvolti nell’emergenza sanitaria, sono riusciti dunque a dare vita a questo fondamentale passaggio legislativo.
Il tutto mantenendo l’impegno preso con il mondo degli sport equestri e con i cavalli protagonisti delle attività sportive al pari di cavalieri e amazzoni.
Le novità nello sport dunque non giovano solo agli sport equestri ma un passaggio importante come dichiarato dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora:
E’ una riforma importante, che introduce norme tanto attese che daranno forza e spessore e renderanno ancora più moderno nostro sistema sportivo.
È stato un percorso molto complesso iniziato con un’altra maggioranza, ringrazio tutte le forze politiche che hanno dovuto fare un lavoro complesso e difficile per una mediazione su posizioni di partenza che a volte erano anche molto diverse.
Infine ecco alcune novità:
- Tutele per i lavoratori sportivi,
- il professionismo femminile,
- l’accesso degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e nei corpi civili dello Stato,
- l’abolizione del vincolo sportivo per i più giovani sostituito da un premio di formazione.