Nelle Filippine, in un resort vicino all’aeroporto di Manila, si è consumata l’ennesima strage. Il bilancio parla di 36 morti. L’omicida è un uomo che ha fatto irruzione nella notte tra il 1 e il 2 giugno, dando fuoco all’edificio.
Le vittime sono morte tutte soffocate.
Terrorismo o no?
Un portavoce del presidente filippino Rodrigo Duterte ha dichiarato che la strage avvenuta nelle Filippine sarebbe da imputare ad una rapina finita male e non ad un attacco terroristico.
Questa tesi, però, contrasta con le dichiarazioni dello Stato Islamico, che ha rivendicato l’attacco.
Quello che si sa è che un uomo, intorno all’1.30, ha fatto irruzione nel Resort World armato e successivamente, ha dato fuoco all’edificio. Le vittime accertate sono 36.
Il luogo della strage era “il più grande resort integrato delle Filippine”.
L’assassino, alla fine, si è ucciso. Rimane da chiarire la sua identità. Alcuni testimoni parlano di uno straniero con buona padronanza dell’inglese.
l’Isis invece, lo identifica come “un combattente filippino dell’Isis, affiliato ai “Lupi solitari del Califfo”.
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Filippine prese di mira?
Le Filippine sono state prese di mira dal terrorismo islamico? Secondo lo stato filippino no, ma, l’Isis, ha rivendicato l’attacco. Se ne saprà di più quando l’uomo che ha compiuto la strage avrà un nome.
Di certo, la pista terroristica è credibile: da maggio l’esercito è impegnato in una battaglia contro i gruppi islamisti legati allo Stato islamico nell’isola di Mindanao e il presidente Rodrigo Duterte ha dichiarato la legge marziale nell’area.
Al momento la tesi ufficiale è quella di una rapina finita male, anche se le dinamiche appaiono poco chiare. Perchè mai un uomo armato avrebbe dovuto dare fuoco alla struttura se il suo obiettivo erano i soldi?
Inoltre, alcuni testimoni riferiscono che agli ospiti e ai dipendenti è stato chiesto di lasciare l’edificio.
Intanto la Farnesina è al lavoro per capire se tra le vittime del Resort potessero esserci degli italiani.