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Ahmed Hanachi, il militante dell’Isis che domenica scorsa ha accoltellato due donne alla stazione di Saint-Charles di Marsiglia, fino a tre anni fa risiedeva ad Aprilia, in Italia. Qui si era sposato con una donna italiana e lavorava senza regolare contratto in cantieri o raccogliendo ortaggi nei campi vicini. Negli anni che ha passato nel Belpaese, e’ stato arrestato due volte, prima per spaccio e poi per furto.
Dopo la reclusione, e’ sparito nel nulla, trasferendosi a Parigi. Ad oggi, pero’, non si sa ancora se Hanachi fosse affiliato allo Stato Islamico, dato che non c’e’ stata ancora nessuna rivendicazione. Le indagini proseguono su questa strada e cercheranno di capire se aveva avuto contatti con il gruppo terrorista. Le indagini dovranno anche far luce sul perche’ l’uomo sia stato rilasciato dopo il fermo, 24 ore prima dell’attentato, per furto e senza il permesso di soggiorno.
La zona dove risiedeva l’attentatore di Marsiglia
Aprilia, Latina e Fondi. Questi i tre paesi dell’Italia centrale dove Hanachi viveva con la donna italiana, e dove ha lavorato per diversi anni. Ma non solo lui. Sono quattro le persone che sono state espulse dall’Italia dall’Antiterrorismo per fanatismo religioso. Proprio in quella zona era transitato anche Anis Amri, l’uomo che a Natale dello scorso anno si schianto’ contro i mercatini di Natale a Berlino, uccidendo anche una ragazza italiana.
Sono circa 400 i tunisini che risiedono in quella zona, e dal 2006 e’ sorvegliata speciale proprio per questa comunita’, che anche se integrata con la popolazione italiana, potrebbe nascondere qualche anomalia. Qui viveva anche Hanachi, dove prende contatti con le persone del posto. Dalle informazioni raccolte dall’Antiterrorismo, pero’, Hanachi non avrebbe mai mostrato una qualsiasi radicalizzazione, tanto meno intendeva essere un martire dello Stato Islamico. Forse, la sua presenza nella zona tra Aprilia, Latina e Fondi non ha nulla a che fare con il gruppo di jihadisti.
Fonte: repubblica.it