ROMA – Giorgia Meloni attacca la Azzolina sulla riapertura delle scuole annunciata dal ministro per il prossimo settembre ma tornando in classe a scaglioni, cioè facendo dei turni in cui alternarsi mentre gli altri continuano a seguire le lezioni da casa tramite la famosa didattica a distanza. In un post pubblicato su Facebook, infatti, la leader di Fratelli d’Italia afferma quanto segue:
“Il Ministro dell’Istruzione Azzolina, che propone le lezioni a distanza (e alternate), evidentemente non sa che molte famiglie italiane non hanno a casa i PC e il collegamento internet necessari per questa attività”.
Giorgia Meloni attacca la Azzolina
Per la Meloni questo fatto è molto negativo, e spiega anche per quale ragione:
“La scuola dovrebbe servire a ridurre le differenze sociali e di contesto familiare, non ad acuirle. È una pessima idea, ma succede. Mi auguro che il Governo non dia seguito a questa discriminante proposta e pensi piuttosto a come riaprire al più presto le scuole”.
Un papà scrive alla ministra
Intanto sta girando su WhatsApp questa significativa lettera scritta da un papà e indirizzata alla Azzolina:
“Sono un papa’ di un bambino che fa la prima media – si legge – Io non ne ce la faccio più. Ho ristudiato il neolitico, i romani i normanni, i saraceni, le frazioni, le potenze, i verbi della prima, della seconda e della terza coniugazione i bachi da seta (sigh i bachi da seta!) e una poesia di Pasqua. A memoria. Mio figlio si sta trasformando in un’ appendice della Playstation. È perfettamente in grado di fabbricare armi virtuali e programmare un robot con l’intelligenza artificiale per la conquista di un qualche mondo online abitato da alieni che ballano, sparano, sputano fuoco e volano. Ma convincerlo a studiare diventa sempre più opera da delegato del Governo. E fosse solo quello…”.
La lettera, poi, prosegue così:
“Ministro Azzolina, Lei deve fare qualcosa. La salute prima di tutto. Ma anche la salute mentale di tutti noi e’ salute. Io glielo chiedo col cuore in mano. Trovi una soluzione per riaprire le scuole. E lasciarle aperte fino ad agosto. Tutto un ciclo unico senza interruzione estiva. Neanche a Ferragosto. Dritti fino al 2021 senza sosta, domeniche e festività comprese. Mio figlio glielo mando coi guanti. Con la mascherina. Avvolto nel domopak. Nella carta forno. Caramellato. Sotto vuoto. Impacchettato. Con e senza fiocco. Faccia lei. Ma faccia in fretta”.
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