Risonanza magnetica per il Codiv19, operativa la più potente al mondo. E’ questa la bella notizia che attiva dal CERM di Sesto Fiorentino
La Risonanza magnetica per il Codiv19: sarà uno dei motivi per cui lo strumento è già operativo; il suo utilizzo è anche finalizzato alla progettazione di nuovi farmaci e vaccini
Uno strumento quindi a sostegno della ricerca più avanzata al Centro di Risonanze Magnetiche (CERM) dell’Università di Firenze ritenuto il più potente al mondo con 1.2 GHz.
L’installazione dello strumento è dunque proseguita anche nel periodo dell’emergenza sanitaria nel rispetto delle linee guida per la sicurezza.
Il tutto a cura dei tecnici della Bruker BioSpin, l’azienda multinazionale leader nel settore produttrice dell’attrezzatura.
NMR contro il Coronavirus, una massima potenza al servizio della ricerca
L’attrezzatura infatti apre nuove prospettive specialmente applicata a sistemi biologici e cellulari, e per la comprensione dei processi funzionali alla base della vita.
Lucia Banci e Claudio Luchinat del CERM spiegano:
Inizieremo subito per approfondire le nostre ricerche sulla struttura e la funzione di proteine coinvolte in patologie come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson; nonché proseguire i nostri studi sul cancro.
Ma soprattutto proprio ora stiamo lavorando su proteine del SARS-CoV-2 e sullo screening di potenziali farmaci contro il virus.
Presto registreremo allo spettrometro 1.2 GHz NMR spettri di proteine del virus.
Inoltre il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei ha aggiunto:
La ricerca non si ferma: l’entrata in funzione di questo nuovo strumento rilancia questo forte messaggio, importantissimo nel momento che stiamo vivendo.
Conferma anche il ruolo del CERM come punto di riferimento per la comunità scientifica europea e internazionale.
Infine il presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori:
Siamo lieti di questa notizia che conferma l’opportunità delle risorse che, da oltre 20 anni, la Fondazione destina al Centro di Risonanze Magnetiche dell’Università di Firenze.
E’ anche un segnale di attenzione a tutto il mondo della ricerca che, mai come in questo momento, deve essere sostenuto con adeguati investimenti.
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