Gommista spara al ladro, accade ad Arezzo, ora l’uomo è indagato per legittima difesa eccessiva.
Ma l’uomo di 57 anni, Fredy Pacini, dopo varie denunce e ben 38 furti subiti e denunciati, inizia a dormire nella rivendita.
Così, all’ennesimo furto, spara alla cieca colpendo un malvivente. Il ragazzo di 29 anni muore a causa dell’arteria femorale recisa.
Ora le indagini sono in corso. L’avvocata Alessandra Cheli, non si pronuncia.
Gommista spara al ladro, i fatti
Accade ad Arezzo. Un uomo di 57, Fredy Pacini è attualmente indagato per eccesso di legittima difesa.
Intorno alle 04:00 di questa mattina, ha sparato e ucciso un uomo. L’ennesimo furto dei 38 già subiti. Pacini dormiva nella sua rivendita di Monte San Savino da diverso tempo.
Era esattamente dal 2014 che i furti andavano avanti. Ma già due anni fa, con l’intensificarsi degli stessi, Pacini aveva intensificato le denunce.
Due anni fa il comune di Monte San Savino fa installare delle telecamere di videosorveglianza. Inquadrano il piazzale su cui si trova il capannone.
Nel tempo, i furti sono avvenuti con una certa frequenza. Il gommista così decide di iniziare a dormire nel fabbricato. Si era rivolto anche a reti locali, lamentando i continui furti e chiedendo aiuto, ma nulla è stato fatto.
Accade il fatto. L’uomo nella notte si accorge dell’ennesima violazione di proprietà privata. Il Gommista spara al ladro, e lo uccide.
Di seguito è lui stesso a chiamare i carabinieri. A capo delle indagini il PM di Arezzo, Andrea Claudiani di essersi svegliato a seguito del forte rumore di un vetro rotto.
Una volta sceso al piano di sotto spara d’istinto due tre colpi nel vuoto.
Colpisce un 29 enne moldavo ferendolo a morte. Colpendo alle gambe, buca l’arteria femorale. Il giovane si accascia nel cortile dell’azienda. L’altro malvivente riesce a fuggire.
Alessandra Cheli, avvocato di Pacini, dichiara che è presto per per parlare. Intanto, dalla parte del 57 enne, arrivano le parole di Matteo Salvini che esprime la sua solidarietà all’uomo. Il vicepremier avrebbe detto “sto con lui”.
Quest’episodio riaccende le discussioni sulla legittima difesa a seguito del decreto stesso.