I dolci di Carnevale, festa a tavola. Oggi è il giorno più divertente dell’anno soprattutto per i più piccoli che si divertono a mascherarsi e a fare scherzi
Il Coronavirus ferma l’Italia ma non i dolci di Carnevale, un rito che va sempre rispettato per i più piccoli che meritano momenti di felicità anche se tra le mura domestiche.
E sono proprio i dolci fatti in casa i preferiti per questo Carnevale 2020 secondo un’indagine Coldiretti/Ixè
Una sfilata dunque da 150 milioni di euro con più di una famiglia su 3 (38%) che riscopre il gusto di preparare a casa le ricette tradizionali.
Un trionfo dunque per le specialità più zuccherose da nord a sud della Penisola: dai tortelli della Lombardia alle tagliatelle fritte dell’Emilia; dalla schiacciata toscana ai grostoli del Trentino, fino agli scroccafusi delle Marche; ma anche la pignolata bianconera della Sicilia, il migliaccio della Campania, gli aciuleddi della Sardegna.
Tra queste specialità comunque, sono le frappe quelle più diffuse, con appellativi e forme diverse.
Coldiretti in materia di dolci di Carnevale precisa:
A Carnevale si consumano oltre 11 milioni di chili di dolci tipici con un costo che oscilla fra 5 euro al chilo di chi usa forno e fornelli casalinghi.
Mentre dai 15 ai 30 euro, con picchi anche di 65, per le diverse specialità che si possono trovare nelle panetterie e nelle pasticcerie.
Ma non è solo una questione di prezzo perché preparare i dolci a casa permette di fare la differenza sul risultato finale grazie a una scelta accurata degli ingredienti.
Un po’ di storia della festa
Il Carnevale prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile.
Nonchè l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia.
I banchetti carnevaleschi sono molto ricchi di portate perché, una volta si usava consumare tutti i prodotti della terra in vista del digiuno quaresimale.