Impianti sciistici chiusi, turismo invernale in crisi. Ci hanno sperato fino all’ultimo ma l’emergenza sanitaria è ancora troppo alta per riaprire
Dunque impianti sciistici chiusi fino al prossimo 5 marzo; è questo l’annuncio del ministro alla Salute Speranza che ha però messo in crisi il settore.
Una decisione che “per l’economia delle Regioni è una mazzata all’ultimo secondo, perché dopo due rinvii arriva un altro stop”, ha commentato il coordinatore della commissione speciale Turismo della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario.
Una situazione difficile quindi contestata da più parti compresi gli operatori del settore specie in quelle località italiane che vivono di turismo invernale.
Anef, l’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, dichiara (quotidiano.net):
Ormai la stagione è saltata, ci sentiamo presi in giro di fronte a tutto quello che abbiamo speso per l’apertura di domani, in vista della quale abbiamo assunto altro personale.
Stazioni sciistiche chiuse, anche Coldiretti lancia l’allarme
Una scelta dunque che avrà conseguenze non solo sulle piste da sci ma sull’intera economia che ruota intorno al turismo invernale.
Un sistema che infatti ha un valore stimato prima dell’emergenza Covid tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno tra diretto, indotto e filiera.
Per l’Associazione dunque:
Si tratta di una decisione che arriva per l’avanzare dei contagi che ha costretto all’’entrata in zona arancione insieme ad Abruzzo (con Chieti e Pescara zone rosse) di Liguria; non solo ma anche Toscana e la provincia di Trento mentre quella di Bolzano è autonomamente in lockdown.
Una decisione destinata ad avere effetti non solo sulle piste ma anche sull’intero indotto delle vacanze in montagna.
E cioè: dall’alloggio alla ristorazione; dagli agriturismi ai rifugi; fino alle malghe con la produzione dei pregiati formaggi, che dallo stop al turismo sulla neve hanno subito un calo di fatturato fino al 90%.
Con le presenze praticamente azzerate nel momento più importante della stagione, si guardava con speranza all’ultimo scorcio; seppur con il pesante limite allo spostamento tra regioni ma le aspettative sono andate all’ultimo momento deluse.