In Premier League rimangono chiusi
In Premier League gli stadi resteranno chiusi, la riapertura, attesa per il primo ottobre è stata temporaneamente sospesa. La decisione di rinviare a data da destinarsi il ritorno in tribuna di un numero limitato di spettatori (1.000) è stata presa dal governo britannico dopo il rialzo dei contagi, stabilmente sopra le 4.000 unità giornaliere nell’ultima settimana. Ieri il livello di allerta Covid-19 nel Regno Unito è salito a 4, che significa che la trasmissione del COVID-19 è «alta o in crescita esponenziale». In Premier League stadi ancora chiusi, al contrario dell’Italia, che invece sembrerebbe intenzionata a riaprire a una piccola parte di tifosi. Ci sarà solo da aspettare ottobre. Quella che è stata appena comunicata non sarà sicuramente una bella notizia. Per i tifosi della Premier League. Ma neanche per i rispettivi club, che considerano molto importanti gli incassi derivati dalla biglietteria dei match casalinghi.
Raddoppiato il numero dei casi
Il numero dei nuovi casi registrati è raddoppiato negli ultimi giorni, costringendo il Primo ministro ad assumere nuove misure restrittive alla vita sociale, tra le quali appunto il rinvio della riapertura degli stadi. «Stavamo valutando un programma per riaprire gli stadio, ma non è questo il momento – la conferma questa mattina di Michael Gove, ministro dell’Ufficio governativo – Quello che vogliamo è garantire la massima sicurezza possibile». Sarebbero dovuti riaprire nei primi di ottobre gli stadi della Premier League. Ma adesso, alla luce del numero sempre più crescente dei contagi, è stato tutto rinviato a data da destinarsi. E così, oltre alla Bundesliga e alla Ligue 1, solamente l’Italia è al momento riuscita a riaprire (seppur a pochi) ai tifosi. Si potrà tornare a parlare di una possibile riapertura solamente quando i casi torneranno a diminuire ancora. Ma resta un’ipotesi al momento molto difficile da realizzare.