Dopo la proclamazione dell’indipendenza catalana da parte del presidente Carles Puigdemont e l’immediata sospensione da parte dello stesso qualche ora dopo, oggi il premier Mariano Rajoy ha deciso di usare il pugno duro contro la Catalogna. O meglio, contro gli indipendentisti catalani. Il premier spagnolo starebbe pensando di impugnare due articoli della Costituzione, che consentirebbe una sorta di blocco del potere degli amministratori catalani, in modo da poter controllare una zona del Paese, in caso di necessità.
Questi sono gli articoli 155 e 116. Il primo consente di fatto di sospendere l’autonomia della Catalogna, mentre il 116 istituisce uno stato di eccezione su una parte della Spagna. Rajoy però ha un problema. L’articoli 155 richiede la votazione del Senato, dove non ci saranno ostacoli dato che il partito del premier ha la maggioranza assoluta. Diversa la situazione per l’articolo 116, il quale deve essere approvato dal Congresso, dove invece il Pp non è sicuro di ottenere la maggioranza.
Rajoy: “Puigdemont confermi l’indipendenza”
In questo momento però il premier ha le mani bloccate. Prima di richiedere l’approvazione dell’articolo 155, Puigdemont deve per forza confermare l’indipendenza della Catalogna.
«Un attacco sleale e pericoloso alla Costituzione, all’unità della Spagna e alla convivenza pacifica dei cittadini», ha affermato oggi Rajoy durante una conferenza stampa. Riguardo il referendum del primo ottobre, ha spiegato che «non può esserci una mediazione fra la legge democratica e l’illegalità», sottolineando che la votazione non era legittima. Inoltre, ricorda alla Spagna intera e a Puigdemont che la Costituzione non permette di votare sulla «titolarità della sovranità nazionale. Devono tenerne conto i mediatori di buona volontà che si sono proposti».
La risposta della Catalogna arriva dal portavoce del governo Jordi Turull. «Se applicano il 155, vuole dire che non vogliono il dialogo, e sarà chiaro che dobbiamo essere coerenti con i nostri impegni», ricordando che il presidente catalano aveva sospeso la dichiarazione d’indipendenza per aprire un dialogo proprio con il governo centrale.
Fonte: ansa.it