La legge elettorale arriva alla Camera, e oggi c’è stata la votazione sul primo articolo del nuovo testo, il Rosatellum bis. Mentre all’interno di Montecitorio i deputati applaudono e fischiano la nuova maggioranza formata da Pd, Fi e Lega, fuori i militanti del M5s inveiscono contro il governo per aver chiesto la fiducia.
Accuse da parte di Beppe Grillo, presente alla manifestazione, e da molti politici del Movimento oltre che da semplici elettori. Dichiarazioni negative arrivano anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che questa mattina ha ribadito il suo no al nuovo testo presentato. Fischi anche a Sergio Mattarella, per non avere fatto nulla contro la richiesta del voto di fiducia.
In piazza per fermare il Rosatellum
Dalle 17.30 la folla si è spostata davanti il Pantheon per una nuovo manifestazione contro il Rosatellum bis. Alessandro Di Battista torna a parlare dopo la figuraccia di ieri, quando prende la parola davanti a un gruppo di persone membri del movimento dei forconi, che lo ha accusato di essere uno schiavo della Goldman Sachs. «Venite in piazza Montecitorio oggi alle tredici. Bisogna essere in tanti per fermare questa porcata. La democrazia oggi è in pericolo, è a rischio. Il Parlamento viene composto dai rappresentanti del popolo. Con questa legge sarà composto da rappresentanti dei partiti» ha detto oggi ai microfoni di Circo Massimo.
Secondo il neo papà, Mattarella dovrebbe pensarci 1000 volte prima di firmare il testo. «Solo Mussolini aveva fatto cose simili», continua il grillino.
I passi della nuova legge elettorale
Oggi, la Camera dovrà votare sui primi due articoli della legge. Il primo è arrivato nel pomeriggio con 309 si e 90 no, il secondo è in fase di discussione in queste ore. Domani, invece, si voterà per la terza fiducia e un quarto voto a scrutinio segreto. E questo è il punto più pericoloso, perché qualcuno potrebbe fare il franco tiratore e votare contro. Una volta passato alla Camera, il testo andrà al Senato, dove si attende anche la critica di Napolitano e le votazioni che non dovrebbero impegnare molti giorni. Sempre se tutto procederà secondo i piani.
Fonte: repubblica.it