Walter Sabatini avrà un gennaio molto intenso. Le lamentele di Spalletti dopo il pareggio con la Fiorentina hanno fatto il giro d’Italia e inchiodato il responsabile del mercato di Suning (e Ausilio) alle proprie responsabilità.
Inter: urgono rinforzi
All’Inter servono un centrale, un trequartista ed un terzino. Questi sono acquisti che non possono essere rimandati. E che pongono il duo Sabatini-Ausilio sul banco degli imputati per la fallimentare campagna acquisti estiva. Dei sei acquisti arrivati in estate solo Skriniar si è rivelato all’altezza. Vecino e Borja Valero, fin qui, si sono limitati al compitino non facendo fare il salto di qualità alla mediana. Dalbert è stato un flop colossale. Karamoh, un oggetto misterioso. Cancelo sta lentamente uscendo fuori, ma, in pratica, gioca solo per l’infortunio di D’Ambrosio. Non meraviglia, dunque, che Spalletti abbia sbroccato. Con undici giocatori contati e senza riserve all’altezza, è impossibile raggiungere l’obiettivo posto da Suning, ovvero i piazzamento in Champions League.
Deuolofeu, profilo non adatto
In questi primi giorni di mercato si fa insistentemente il nome di Deulofeu per l’Inter. Se lo spagnolo arrivasse, rischierebbe di diventare l’ennesimo flop di Sabatini. L’ex Everton, infatti, andrebbe a pestare i piedi a Candreva, ovvero l’unico interista in grado di costruire un’azione di gioco. All’Inter serve più un suggeritore in mezzo al campo che possa variare lo schema “palla a Candreva e vediamo che succede”. Deulofeu, invece, è un esterno che salta l’uomo e arriva a concludere o a suggerire il passaggio per il compagno. Con lui l’Inter non risolvberebbe il problema della fase di possesso. E’ evidente, infatti che Vecino e Gagliardini con il pallone tra i piedi non sanno cosa fare e che Borja Valero, è ormai troppo lento a certi livelli.
In questo momento le idee dell’Inter sembrano essere poche e confuse. Sabatini dovrà fare molto meglio delle epoche giallorosse dove, l’unico acquisto azzeccato in sei sessioni di gennaio di Naingollan, Il problema è che il lupo sembra perdere il pelo, ma non il vizio (di sbagliare).