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La Dakar 2020 partirà dall’Arabia Saudita. Novità importanti per la storica manifestazione di rally che prenderà il via il prossimo 5 gennaio
Anno nuovo, vita nuova anche per la Dakar 2020: un accordo della durata di 10 anni che potrà prendere in considerazione anche i paesi confinanti con l’Arabia.
Dunque, dopo 30 anni caratterizzati dalla scoperta dell’Africa e circa un decennio di avventure in Sud America, la storica corsa cambia scenario.
La Dakar 2020 inizierà il 5 gennaio a Jeddah, la seconda città più grande della costa occidentale e si chiuderà il 17g ad Al-Qiddiya
Un percorso quindi che si articolerà su 12 tappe che copriranno circa 9mila km, con un giorno di riposo previsto per l’11 gennaio nella capitale Riyadh.
Al via della Dakar ci sono in totale 351 mezzi, 17 in più rispetto al 2019, così suddivisi: 134 auto e side by side e 47 camion, 170 moto e quad.
La Dakar 2020 e la flotta italiana
A tal proposito infatti saranno ben 27 driver, iscritti maggiormente nella categoria moto.
Fra le auto ci sono solo due equipaggi iscritti, appartenenti al R Team; si tratta di Andrea Schiumarini in coppia con Enrico Gaspari e Marco Carrara con Leonardo Cini, entrambi al volante del Mitsubishi Pajero.
Data la natura del terreno saudita, la maggior parte del percorso si svolgerà sulle dune sabbiose del deserto Rub ‘al Khali.
Una corsa di rally che ha fatto e fa la storia
La gara è stata infatti ideata da Thierry Sabine.
Dopo aver rischiato di perdersi nel deserto durante la Abidjan-Nizza nel 1976, decise infatti di creare un rally raid che percorresse la direzione inversa della Abidjan-Nizza.
Dal 1979 (anno della prima gara) la Parigi-Dakar ha toccato praticamente tutti i paesi dell’Africa nord-occidentale e parecchi paesi dell’Africa centrale e meridionale; nel corso dell’edizione del 1992, la corsa arrivò addirittura a Città del Capo, in Sudafrica.
Dal 2017 debutta la quinta categoria, quella degli UTV (veicoli simili ai quad); mentre l’edizione 2019 è stata la prima a svolgersi in un’unica nazione: il Perù.