La tragedia di Fukushima a distanza di 8 anni. L’intero Giappone ricorda quell’11 marzo 2011 quando tutto sembrò finire in quella città
Otto anni fa alle 14:46 si consumò la tragedia di Fukushima: il sisma di magnitudo 9 che ha generato il successivo tsunami e l’incidente alla centrale nucleare con il propagarsi delle radiazioni.
Quattro furono quattro infatti le esplosioni che segnarono il più grave incidente nucleare dopo Chernobyl (1986).
Il sisma di magnitudo 9 con epicentro in mare colpisce invece le aree del Tōhoku e provoca un violento tsunami.
Una catastrofe che ancora oggi l’intero Giappone non dimentica insieme alle 16mila vittime accertate e gli oltre 2.500 dispersi.
Ma la tragedia di Fukushima porta con sé altri brutti e altissimi numeri di decessi successivi causato dalle radiazioni nucleari
Pare infatti che almeno 3.700 persone sono decedute per problemi di salute associati al disastro.
Inoltre 470mila residenti furono costretti ad abbandonare le loro abitazioni in prossimità della zona di evacuazione.
Circa 50mila le persone che sono ancora sfollate.
Intanto procede la ristrutturazione delle strade che il governo intende portare a termine entro il 2020.
Il vero problema però è l’area della centrale nucleare ancora off limits a causa del processo di bonifica dell’impianto che richiederà decenni.
Basta pensare infatti che la sola rimozione del magma radioattivo, forse inizierà nel 2021.
La tragedia di Fukushima, a distanza di 8 anni, pare voglia far vedere di nuovo la luce a qualche famiglia
Il governo infatti ha revocato la maggior parte degli ordini di evacuazione.
Questo ha permesso a 122mila persone di poter finalmente rientrare in comunità dove le erbacce hanno invaso i parcheggi.
Altri 35mila cittadini invece attendo la possibilità di far rientro nelle loro case.
Il primo ministro Shinzo Abe è comunque determinato a porre fine a tutte le evacuazioni entro il 2020, quando il Giappone ospiterà i Giochi olimpici estivi.
Il vero problema però nella città giapponese, restano sempre e comunque le radiazioni che in alcuni punti continuano a misurare almeno 5 millisievert (mSv).