anello spaziale di Marte

L’anello spaziale di Marte antico

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Il pianeta Marte, il quarto del nostro sistema solare, è famosissimo perché è uno dei più studiati dall’astronomia. Studi che cercano di capire e scovare tracce di vita su di esso, visto che lo stesso Marte rienta nella zona abitabile del Sole. Ma Marte è caratterizzato, cosa poco nota, anche da un presunto anello spaziale antico.

Cosa è un anello spaziale

Un anello spaziale, come deducibile dal nome, è un anello che ruota attorno ad un pianeta. È un anello costituito prevalentemente da rocce, residui, polveri e frammenti spaziali; che ruotano in modo equilibrato attorno ad un pianeta.

Un esempio lampante della presenza degli anelli è il bellissimo pianeta Saturno, caratterizzato proprio dalla presenza di anelli spettacolari. Ma non solo Saturno; anche Giove, Urano e Nettuno hanno tracce della presenza di anelli nel nostro sistema solare, non come Saturno, ma comunque presenti. E chissà quanti bellissimi pianeti con anelli esistono nello spazio.

Recenti teorie hanno avallato l’ipotesi, basandosi su determinate evidenze e simulazioni, che anche il pianeta Marte era caratterizzato anticamente dalla presenza di un sistema di anelli.

L’ipotesi dell’antico anello spaziale di Marte

Questa interessante ipotesi è stata avallata già nel 2017 da alcuni studiosi. Questa teoria si basa su alcune simulazioni sulla luna marziana più grande, Phobos. Queste analisi hanno evidenziato che una collisione di un asteroide sul suolo marziano abbia scaraventato dei detriti verso lo spazio che andarono a formare poi un affascinante sistema di anelli.

Successivamente questi detriti si sono uniti per formare poi Phobos ed altre lune. Phobos era inizialmente molto più grande di oggi. Questa teoria, molto affascinante, non è stata presa pienamente in considerazione, ma recenti studi hanno dato ulteriore conferma all’antico anello spaziale di Marte.

Nuovi studi per confermare l’anello spaziale di Marte

Il nuovo studio che va a confermare la presenza di un antico sistema di anelli di Marte, pubblicato su ScienceAlert, prende in considerazione anche la luna marziana Deimos sommata alla luna Phobos.

Utilizzando sempre delle simulazioni matematiche, la luna Deimos ha subito gli effetti gravitazionali della luna Phobos, proprio perché formata dagli anelli. Infatti Deimos è inclinato, “stranamente”, di 1,8 gradi rispetto all’equatore di Marte. Per il resto Deimos è una luna normale.

Più strana è invece la luna Phobos, che è molto più vicina a Marte e si avvicina al pianeta con una cadenza di 1,8 centimetri all’anno. Si prospetta che tra 100 milioni di anni Phobos si avvicinerà talmente tanto a Marte che subirà gli effetti delle forze di marea marziane.

Le forze di marea sono interazioni gravitazionali in cui un corpo subisce con molta forza gli effetti gravitazionali, di un altro corpo ovviamente, e tende poi a distorcersi e a modificare la propria forma (senza però modificare il volume). Alcune volte può capitare che i corpi che subiscono le forze di marea si disintegrano, e ciò capiterà in futuro a Phobos. Alcuni frammenti impatteranno al suolo marziano ed altri frammenti riformeranno nuovi anelli che unendosi a loro volta tra loro formeranno un nuovo Phobos.

Questo è il principio che conferma la presenza, anni or sono, dell’antico anello spaziale di Marte.

Uno sguardo al passato

Spiegando il principio delle forze di marea e il loro effetto su satelliti vicini ad un pianeta, si può virtualmente andare indietro nel tempo e capire che ciò che succederà a Phobos tra 100 milioni di anni è già accaduto in passato.

Deimos è più antico di Phobos, proprio perché Phobos ha subito gli effetti delle forze di marea marziane più di una volta; riformandosi l’ultima volta poi 200 milioni di anni fa dall’anello formato dalla sua stessa disgregazione. Ciò spiega anche perché Phobos è il più grande satellite naturale di Marte, proprio perché nato più “di recente” e quindi più “giovane e grande”. Questa disgregazione e riformazione di Phobos è avvenuta più di una volta nella storia.

Proprio l’insieme di questi eventi, la disgregazione e la riformazione di Phobos almeno due volte nella storia, e l’influenza gravitazionale dei “primitivi e giganti Phobos” hanno causato in Deimos la sua orbita anomala che si rifà poi alla teoria del 2017. Ovviamente in futuro saranno raccolti campioni del suolo di Phobos e Deimos e confermare una teoria che è comunque più che attendibile.

Conclusioni

In conclusione bisogna dire che questa teoria e queste simulazioni rendono molto più affascinante il pianeta Marte, già di per sè misterioso ed interessante.

Questa teoria può spiegare ulteriormente come nascono i satelliti naturali, come per esempio la nostra Luna. La loro nascita avviene proprio grazie all’unione di residui spaziali, probabilmente anche la nostra Terra, durante i suoi albori, era caratterizzata da anelli, che andarono poi a formare la Luna e scomparvero man mano che il nostro sistema solare si assestava.

Sono teorie affascinanti e possono spiegare la realtà dei fatti, rendono a sua volta l’universo ancor più straordinario.

 

Fonte immagine: UNIVERSE JOURNAL

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24