MILANO – Scatta l’attacco alla Azzolina: “Ha abbandonato la chat”. Esattamente. Questa la dura accusa rivolta alla ministra dell’istruzione dall’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Melania Rizzoli, che scrive in una nota:
“Dopo aver dovuto attendere oltre un mese l’incontro con il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina abbiamo dovuto assistere ad una riunione surreale a cui non avremmo mai pensato di poter assistere. Tra i molti temi posti all’attenzione del Ministro abbiamo incluso: modalità di prosecuzione dell’anno scolastico in corso e avvio del prossimo, risorse per didattica digitale, detrazione per le spese delle scuole paritarie, regole per la formazione professionale e gli Its e i fondi per il sistema 0-6”.
Grandi aspettative, quindi. Ma il risultato è stato un nulla di fatto:
“Il ministro non solo non ha risposto alla gran parte delle domande ma, dopo essere stata incalzata, ha abbandonato l’incontro interrompendo il suo collegamento video e lasciando gli assessori regionali davanti ad uno schermo vuoto”.
L’attacco alla Azzolina: “Ha abbandonato la chat”
Non solo. Secondo quanto riferito dalla Rizzoli, la Lombardia, insieme alle altre regioni italiane, avrebbe posto alla ministra Azzolina una serie di quesiti precisi e urgenti, senza tuttavia ricevere quasi alcuna risposta:
“Speravamo che dopo lo sgarbo istituzionale di aver approvato il decreto scuola senza incontrare le regioni – ha aggiunto l’assessore – il Ministro intendesse avviare, finalmente, un confronto serio e pragmatico. Questo non è avvenuto. E non possiamo che dirci preoccupati e sconfortati”.
Proprio così. La delusione, insomma, è davvero grande. C’è poco da fare.
“L’incontro di questa mattina – ha concluso l’assessore Rizzoli – certifica che la scuola italiana è in pessime mani. Il rischio che si intravede è che i nostri giovani pagheranno il conto della totale inadeguatezza di questo Ministro. Non avendo avuto neppure l’indicazione di una data per un futuro confronto non possiamo augurarci altro se non che, almeno nel dibattito parlamentare, possano trovare spazio le nostre istanze”.
Hits: 0