Sono in aumento le infezioni da zecche in Italia infatti questi piccolissimi e scomodi animaletti fanno parte della famiglia degli aracnidi (ragni, acari e scorpioni) e le loro dimensioni variano da qualche millimetro a 1 centimetro. I casi di infezione sono in aumento in Italia ed anche in Europa, tra le cause imputabili vi è il repentino cambiamento climatico.
Le infezioni da zecche in Italia: diffusione
Il clima particolarmente caldo nonché umido di questa estate sta facendo proliferare la popolazione di questo parassita che si sta avvicinando sempre più ai grandi centri abitati.
Le punture di zecca sono in costante crescita ed è quanto emerso dal convegno internazionale “Giornate infettivologiche Luigi Sacco 2019” tenutosi a Milano. Nelle molte zone dove hanno registrato le punture non era mai emerso questo tipo di fenomeno. Nel Nord-Italia sono stati accertati casi di boriellosi, di Lyme e di encefalite da Tbe. Proprio quest’ultima conseguenza della puntura, l’encefalite da Tbe, è una delle malattie consequenziali più devastanti.
È diffusa soprattutto in Europa e in Asia. Dalla fine degli anni 90 ad oggi le segnalazioni sono aumentate del 400 %, la maggior parte da paesi come Austria, Repubblica Ceca e Slovenia. In Italia è molto rara ed i primi casi risalgono al 1994 in provincia di Belluno.
Prevenzione
Secondo il presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali “Gli ospiti naturali del virus sono roditori selvatici, mentre l’uomo è infettato accidentalmente dalle zecche provenienti dai roditori.”
Molto difficili da prevenire e soprattutto sono in aumento le infezioni da zecca in Italia. Tra i primi sintomi ricordiamo febbre e cefalea, che facilmente sono confusi con altre patologie. Un nuovo test di diagnostica molecolare chiamato “Rt-Pcr” è capace di individuare in un paio d’ore uno dei sette agenti patogeni che ricollegano i sintomi alla puntura di una zecca intervenendo tempestivamente.