“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” così dice la Costituzione italiana all’articolo 1. Un ruolo chiave assegnato al lavoro nella nostra democrazia. Ma come trovare lavoro oggi in momento così delicato e critico? E’ necessario partire dall’inizio: il curriculum.
E, sempre per iniziare dal principio: il Curriculum è un documento redatto al fine di presentare la situazione personale, scolastica e lavorativa di una persona.
Semplice? Una volta forse quando bastava scrivere su un pezzo di carta i propri dati anagrafici, le attività precedentemente svolte, il lavoro attuale e… stop.
Oggi non è più così: a parte il fatto di non scrivere più a mano il CV, sono cambiati e modelli di scrivere il proprio Curriculum basti pensare ai due modelli più utilizzati del momento: quello Europeo e quello Europass.
Solitamente, quando si scrive un Curriculum, il primo pensiero è: cosa so fare?
A questo tipo di domande rispondono le hard skills cioè il complesso di competenze tecniche acquisite con lo studio o il lavoro.
Tra le hard skills ci sono:
- la conoscenza di una lingua straniera;
- le abilità informatiche;
- i corsi di formazione seguiti;
- l’utilizzo di macchinari specifici per una determinata attività di produzione.
Ci sono però degli elementi che possono incidere in modo determinante ai fini di un’assunzione: si chiamano soft skills, competenze trasversali, cioè l’insieme delle abilità di carattere generale che una persona deve avere e saper gestire autonomamente sia nel mondo del lavoro che nella vita di tutti i giorni.
Non di sole skills (competenze di tipo professionali) è necessario parlare oggi; nella valutazione di un papabile candidato per un lavoro, sono importanti anche gli aspetti “trasversali” che ineriscono cioè la personalità e capacità di una persona nel gestire criticità e stress quotidiano.
Una sfera dunque che fa i conti con la sensibilità e l’emotività di ognuno nell’affrontare il vivere quotidiano.
Le soft skills dal canto loro sono:
Esterne tra le quali rientrano le capacità comunicative, l’autopromozione, l’abilità di lavorare in gruppo e la gestione dei conflitti.
Quelle interne invece comprendono: fiducia in se stessi, capacità di autocritica, attitudine alla crescita e al miglioramento e flessibilità.
Un mix quindi di aspetti professionali e personali che vanno inserite nel CV (meglio se in una sezione dedicata), tenendo conto di queste aree:
- Competenze di tipo organizzativo a cui fanno capo: lo spirito d’iniziativa, la flessibilità e l’orientamento ai risultati;
- Abilità relazionali-comunicative come, per esempio, saper lavorare in team, parlare in pubblico e tutto ciò che rientra nelle abilità personali di intrattenere una conservazione in un determinato ambiente;
- Capacità di problem solving che consistono in competenze tecnico-professionali che permettono di gestire con lucidità e creatività (quando è necessario) momenti di emergenza o criticità;
- Abilità personali di autoanalisi, la fiducia in se stessi e l’autocontrollo.
Come inserirle nel proprio CV? Sicuramente in una sezione a parte
Attenzione a non sottovalutarla anzi, è necessario fare particolare attenzione ad aspetti che vanno dal corretto uso dell’italiano, al tempo dei verbi (meglio la forma attiva), fino ad arrivare alla capacità non di scrivere semplicemente una soft skills ma saperla raccontare dando cioè la sensazione di essere una persona creativa e sempre pronta all’iniziativa.
Dunque è chiaro che ad oggi, per trovare un posto di lavoro, non basta l’antico detto “impara l’arte e mettila da parte” ma è necessario anche saper gestire se stessi e le criticità che si verificano durante un percorso lavorativo così come nella vita di tutti i giorni.