Pressione fiscale 2018 sui contribuenti

Pressione fiscale 2018 sui contribuenti italiani oltre 42%

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L’Ufficio studi CGIA evidenzia una pressione fiscale 2018 sui contribuenti italiani ben oltre il 42% ufficiale

 

Mestre, lì 16 luglio 2019 – In Italia la pressione fiscale 2018 reale grava sui contribuenti per una percentuale molto più alta del 42%.

 


L’Ufficio studi CGIA ha posto sotto la lente di ingrandimento il sistema tributario e, quindi, il peso che grava sui contribuenti italiani; dunque, ha stimato la pressione fiscale per coloro che versano fino all’ultimo centesimo la tutte le tasse, le imposte ed i contributi richiesti dall’Amministrazione pubblica. Se da un lato ci sono meno tasse dall’altro, invece, si nota che sono aumentate le tariffe. Come noto, ormai da decenni, a penalizzare l’economia italiana c’è anche l’economia sommersa cosiddetta “nero“; infatti, la pressione fiscale si calcola con il rapporto tra le entrate fiscali ed il PIL. Sempre secondo l’Ufficio studi CGIA è molto probabile che nel 2019 la pressione fiscale salga.


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Pressione fiscale 2018 sui contribuenti italiani onesti al 48% !!!

La pressione fiscale reale rilevata dall’Ufficio studi CGIA nel 2018 supera di ben 6 punti percentuali quella ufficiale stimata al 42,1%, dunque è pari al 48%.

Il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo afferma:

“Sebbene negli ultimi anni il peso complessivo delle tasse risulti leggermente in calo molti non se ne sono accorti, poiché allo stesso tempo sono cresciute le tariffe della luce, dell’acqua, del gas, i pedaggi autostradali, i servizi postali, i trasporti urbani, etc. Dal punto di vista contabile, queste voci non rientrano nella pressione fiscale. Tuttavia, hanno avuto e continuano ad avere degli effetti molto negativi sui bilanci di famiglie e imprese, in particolar modo per quelle fedeli al fisco”.

Il nostro PIL è soggetto anche gli effetti dell’economia sommersa; infatti, tale ricchezza, derivata da attività fiscalmente irregolari, non contribuisce ad incrementare le entrate fiscali. L’Ufficio studi CGIA ricorda che se dal PIL scorporiamo la ricchezza rappresentata dal “nero” la pressione fiscale gravante sui contribuenti onesti sale inevitabilmente.

Il Segretario Renato Mason dichiara:

“Se da un lato abbiamo recuperato 7,6 miliardi di euro che ci hanno evitato la procedura di infrazione da parte dell’Ue dall’altro lato dobbiamo trovare entro dicembre 23 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva e altri 10-15 miliardi per estendere a tutta la platea dei contribuenti la flat tax. Insomma, al fine di evitare un forte aumento dei prezzi di beni e servizi e per beneficiare di una decisa riduzione del carico fiscale, dovremmo recuperare in pochi mesi almeno 33 miliardi. Una impresa che, ad oggi, appare proibitiva”.

Pressione fiscale 2019 sui contribuenti italiani in aumento

L’Ufficio studi CGIA prospetta una crescita del PIL molto contenuta e nettamente inferiore alla variazione registrata l’anno scorso.

L’Istat riporta che nel 2016 (ultimo dato disponibile) il “nero” ammontava a 209,8 miliardi di euro (pari al 12,4% del PIL):

  • 191,8 miliardi dal sommerso;
  • 17,9 miliardi da attività illegali.

L’Ufficio studi CGIA ha ipotizzato l’incidenza del “nero” sul PIL invariata nel biennio 2017-2018 rispetto al 2016. Dal PIL si sottrae la quota di “nero” quindi aumenta il peso della pressione fiscale che raggiunge il 48%. La CGIA precisa che la pressione fiscale ufficiale calcolata dall’Istat (nel 2018 al 42,1%) rispetta le disposizioni metodologiche previste dall’Eurostat.

Pressione fiscale 2018

 

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Autore dell'articolo: Paolo Di Sante

Ogni giorno genitori danno tutto per la famiglia, lavoratori si sacrificano per lo stipendio, disoccupati cercano lavoro, imprenditori e professionisti cercano di mandare avanti l'attività. E poi c'è l'Italia, un paese intasato di burocrazia e norme che sembrano remare contro chi si alza la mattina per affrontare la giornata. Tutto ciò ha mosso in me la voglia di pubblicare studi, ricerche ed appunti che sono frutto di oltre un ventennio di lavoro: adempimenti fiscali, civilistici ed amministrativi; servizi alle aziende ed alle persone in campo amministrativo e finanziario. Credo che la diffusione delle informazioni porti equità sociale. Il mio motto preferito: "l'unione fà la forza".