Italia ed economia mondiale 2019, i dati raccontano un equilibrio precario
Roma, 30 Gennaio 2019 – Le prospettive per l’Italia ed economia mondiale 2019: un futuro incerto.
I dati parlano chiaro, l’andamento globale e soprattutto l’economia italiana puntano al ribasso: Fondo Monetario Internazionale e Banca d’Italia hanno rivisto le stime. L’outlook manda segnali d’incertezze e quindi di debolezza. Debito pubblico, bassa produttività e scarsi investimenti pubblici rappresentano un ostacolo alla crescita e mettono in difficoltà la capacità di resilienza di un Paese.
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Italia ed economia mondiale 2019: i dati Banca d’Italia e F.M.I.
Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca d’Italia stimano una crescita mondiale nel 2019 inferiore alle attese con, forse, un leggero miglioramento nel 2020. Ad influenzare negativamente la previsione ci sono anche le tensioni politiche e le guerre sui dazi commerciali; inoltre, le derive nazionaliste, anti europeiste unite ad alcune politiche economiche di chiusura stanno creando disparità tra Paesi e ceti sociali.
Italia ed economia mondiale 2019: andamento per macro-regioni USA – CINA – INDIA – AREA EURO
Per quanto riguarda gli USA l’economia nel 2019 è vista in crescita del 2,5% quindi in calo dello 0,4% rispetto al 2,9% del 2018; inoltre il dato 2020 arriverebbe all’1,8%.
Anche la Cina sta frenando e la crescita economica nel 2019 viene fotografata al 6,2% contro il 6,6% dello scorso 2018; invece il 2020 dovrebbe mantenersi su valori stabili.
Mentre è in decisa controtendenza l’India che traccia, ancora una volta, una linea dalla direzione nettamente positiva; infatti, per il 2019 è previsto un +7,5% e per il 2020 un +7,7%.
I dati generali sull’Area Euro forniscono una visione mediamente negativa; infatti, si stima che, archiviato il 2018 con un +1,8%, il 2019 segnerà un +1,6% ed il 2020 un 1,7%.
Attenzione anche sulle decisioni prese dalle Banche Centrali relative ai tassi di interesse, che potrebbero causare dei rallentamenti dell’economia globale.
Italia ed economia mondiale 2019: il punto sul Bel Paese
Ormai è acclarato che, con il trascorrere dei mesi, la crescita dell’Italia sta cadendo in picchiata; infatti, l’1% stimato solo qualche mese fa è diventato un debole 0,6%. Oltre al PIL, l’altro problema dell’Italia è il debito pubblico, che insieme a quello del Portogallo, rappresenta la una mina vagante.
Dopo l’accordo tra Italia e Unione Europea sul contenimento della Legge di Bilancio, lo spread ha ripreso a scendere anche se rimane in una zona di pericolo; infatti ora gravita intorno a quota 240 punti base, contro i circa 115 di quasi 9 mesi fa ed i 320 dello scorso Novembre. La combinazione alto debito pubblico ed alto spread produce effetti molto negativi sulla crescita e la possibilità di affrontare eventuali prossimi scossoni economici/finanziari.
Bene il bilancio commerciale delle importazioni/esportazioni caratterizzato da debiti contenuti e contestualmente da una buona tenuta delle vendite.
Conseguenza del quadro economico/finanziario è l’andamento dei prezzi al consumo che ha visto l’inflazione in calo fino all’1,2% dello scorso Dicembre; invece, il dato europeo benché in ribasso segna un più consistente 1,6%.
Un altro dato rilevante è il progressivo indebitamento, nel corso degli anni, delle famiglie verso le banche; infatti, in molti hanno attivato pratiche di esdebitazione.
Anche Paesi a noi vicini come Francia e Germania stanno incontrando alcune difficoltà, ma sono legate alla congiuntura economica sfavorevole; infatti la loro esposizione debitoria è più contenuta. Come consueto, a svolgere un ruolo da protagonista è la B.C.E. che ha continuamente inviato messaggi rassicuranti sulla volontà di puntare sullo stimolo monetario.
Italia ed economia mondiale 2019: ora la Brexit non è più apprezzata
È notizia recente la bocciatura ricevuta da Theresa May per gli accordi con l’Unione Europea; infatti, i suoi “Comuni” le hanno voltato le spalle facendole incassare 432 voti a sfavore. Soltanto a seguito della sfiducia, proposta dal rivale Jeremy Corbyn, il Governo conservatore ha ritrovato unità con 325 no e 306 si; dunque ad oggi la Brexit e quindi Theresa May sono oggetto di attenta valutazione all’interno dei propri confini. Viceversa, l’Unione Europea spinge per accelerare ed arrivare a stabilizzare la situazione ed i rapporti internazionali.
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