Mario Draghi chiede credibilità al Governo Conte

Mario Draghi chiede credibilità al Governo Conte

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Il Presidente della BCE Mario Draghi chiede credibilità al Governo Conte sulla riduzione del debito pubblico italiano

 

Roma, lì 06 giugno 2019 – Il debito italiano crea tensione, Mario Draghi chiede credibilità al Governo Conte.

 


Come previsto arriva il richiamo all’Italia per la gestione del debito pubblico, in particolare sul rapporto debito/PIL. Si cercano soluzioni per evitare sanzioni e, quindi, un ulteriore svuotamento delle casse italiane. La BCE per bocca del suo Presidente Mario Draghi boccia i minibot e rilancia una politica europea basata sui tassi di interesse ai minimi. Inoltre la BCE apre ad una sensibile agevolazione alle banche che erogheranno prestiti superiori ad un determinato importo.


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Mario Draghi chiede credibilità al Governo Conte per ridurre il debito pubblico e migliorare il rapporto debito/PIL

La commissione europea evidenzia l’esigenza di migliorare il rapporto debito/PIL e chiede un piano finanziario incisivo nel medio periodo. Quindi, probabilmente l’Italia non dovrà elaborare manovre finanziarie dagli effetti immediati ma applicare delle misure utili a ridurre progressivamente il debito pubblico in maniera credibile. Dunque il braccio di ferro tra Roma e Bruxelles dovrebbe produrre un tentativo di percorrere la strada del dialogo rispetto all’applicazione di sterili sanzioni.

Mario Draghi sui minibot italiani

«Sono illegali o maggior debito.»

La soluzione del Governo Conte per finanziare il pagamento dei debiti accumulati dalla pubblica amministrazione verso le imprese fornitrici non piace alla BCE.

Nonostante l’approvazione all’unanimità alla Camera viene ritenuta una misura eseguita in debito quindi peggiorativa rispetto all’attuale esposizione debitoria dell’Italia.

La politica di incentivi della BCE: tassi d’interesse ai minimi e agevolazione per le banche

La BCE non aumenterà il valore dei tassi d’interesse fino alla prima metà del prossimo anno.

Tasso principale a 0, tasso sui depositi a -0,40%, tasso sui rifinanziamenti marginali a 0,25%; dunque, l’idea è quella di assicurare un’inflazione stabile su valori vicini al 2% nei prossimi anni.

Maggiore liquidità per le banche attive nella concessione di prestiti.

Gli istituti di credito che concederanno prestiti netti superiori a un valore di riferimento beneficeranno di un tasso d’interesse ribassato. L’indicazione è di 10 punti base in più rispetto al tasso medio applicato ai depositi presso la banca centrale. Allo stato attuale il tasso sui depositi è pari a -0,40%, quindi potrà arrivare fino a -0,30%.

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Fonte foto copertina/Autore:World Economic Forum / Licenza

 

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Autore dell'articolo: Paolo Di Sante

Ogni giorno genitori danno tutto per la famiglia, lavoratori si sacrificano per lo stipendio, disoccupati cercano lavoro, imprenditori e professionisti cercano di mandare avanti l'attività. E poi c'è l'Italia, un paese intasato di burocrazia e norme che sembrano remare contro chi si alza la mattina per affrontare la giornata. Tutto ciò ha mosso in me la voglia di pubblicare studi, ricerche ed appunti che sono frutto di oltre un ventennio di lavoro: adempimenti fiscali, civilistici ed amministrativi; servizi alle aziende ed alle persone in campo amministrativo e finanziario. Credo che la diffusione delle informazioni porti equità sociale. Il mio motto preferito: "l'unione fà la forza".