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Secondo quanto riportato da diverse testate internazionali, circa 2 milioni di post legati ad associazioni terroristiche come ISIS e Al Qaeda sono state rimosse da Facebook. Il vicepresidente di sicurezza internazionale di Facebook, Monika Bickert ha spiegato, sul blog del social network, i metodi utilizzati dalla compagnia per eliminare definitivamente qualsiasi contenuto inneggiante alla violenza e per portare avanti una vera e propria lotta al terrorismo.
Lotta al terrorismo: le parole di Monika Bickert
Monika Bickert e Brian Fishman, presidente della sezione antiterrorismo, hanno spiegato ciò che per loro è terrorismo. I due hanno innanzitutto premesso che la loro lotta non ha nulla a che fare con ideologie politiche e religiose. Nel loro mirino vi è qualsiasi organizzazione che promuova terrorismo e atti di violenza contro persone e proprietà. Le loro politiche antiterroriste verranno applicate a qualsiasi individuo o gruppo di persone che utilizzi la violenza per raggiungere i propri scopi. Nessuna differenza, quindi, tra estremisti religiosi, violenti separatisti e e bianchi suprematisti.
Tuttavia, queste politiche non verranno attuate nei confronti dei governi. Secondo i due, infatti, per le nazioni sono vigenti politiche diverse. Secondo queste, gli stati sarebbero legittimati all’uso della violenza in determinati casi. Tuttavia, potrebbero entrare in azione diverse politiche di rimozione, come quelle che combattono la violenza grafica.
Il team di rimozione contenuti
Il team che si occupa della rimozione dei contenuti è composto da circa 200 persone. In un post, lo staff ha spiegato grazie a quali tecnologie avviene la rimozione. Grazie a sempre più moderni sistemi, il team riesce ad eliminare, sempre più velocemente, i contenuti presi di mira.
Negli ultimi anni, i gruppi più colpiti da questi nuovi sistemi di censura sono ISIS e Al-Qaeda e altri affiliati. I contenuti rimossi sono sia recenti che datati. Accanto al lavoro della macchina, c’è ovviamente ancora quello di esperti di sicurezza. Grazie al loro lavoro, vengono rimossi anche i contenuti non individuati dai computer.
Monika Bickert, Brian Fishman e tutto il team credono che, nonostante tutti i progressi, ci sia ancora molta strada da fare per prevenire ed eliminare qualsiasi forma di violenza su Facebook e sugli altri social network. La lotta al terrorismo è tutt’altro che finita. Forse è appena cominciata.