La band romana dei Maneskin si è esibita in California al celebre Coachella Valley Music and Arts Festival, dove hanno dato nuovamente prova della loro bravura e non solo. Tra latex, merletti e trasparenze, un appello che non è passato in sordina. Vediamo insieme cos’è successo.
Il gesto di Damiano dei Maneskin
Il gruppo ex vincitore del Festival di Sanremo ha incanto per le performance e per i loook scelti, sempre fuori dall’ordine e particolari. Damiano infatti indossava una vestaglia rosa sotto alla quale aveva un completo sadomaso. Il vocalist della band ha poi infiammato il pubblico presente togliendosi la vestaglia.
“Se vedete una ragazza con cosce più belle delle mie fatemelo sapere“, ha detto l’artista. La band si è poi esibita con Gasoline, il brano che vuole essere un tributo per le vittime ucraine. “Noi abbiamo il privilegio di vivere mentre altrove ci sono bombe che cadono sulla città” ha dichiarato David.
Mentre cantava sul maxischermo andavano in sequenza alcune immagini tra le quali anche quella di Putin. Finita la performance, David ha urlato: “Free Ukraine, f*ck Putin“.
Le parole di Vctoria De Angelis
In un’intervista all’Indipendent Victoria De Angelis ha riferito che in questi ultimi mesi i Maneskin “hanno fatto un sacco di musica“, per poi aggiungere che “Naturalmente questa fottuta situazione in Ucraina ci ha veramente colpiti“. La chitarrista ha poi precisato che come band hanno voluto sfruttare la loro posizione per “spingere le persone a schierarsi per quello che è giusto e far sentire la gente aiuttata e compresa“.
Vic ha poi concluso dicendo: “Vogliamo alzare la nostra voce per qualcosa che abbia un significato. Sentivamo il bisogno di dire parlare di questa cosa“.
Guerra Russia Ucraina: ultime news
La guerra in Ucraina non accenna ad arrestarsi. Mentre i soldati ucraini continuano a difendere strenuamente il proprio territorio dalla minaccia russa, il presidente Zelensky ha chiesto alla comunità internazionale nuove armi. Sempre il leader ucraino ha riferito che sono in migliaia i bambini deportati dalle zone di Mariupol da parte dei soldatu russi.
Il sindaco di Zaporizhzhia ha denunciato il rapimento del figlio 16enne da parte dei russi. Il ragazzo si trovava su un convoglio diretto nella cittadina, quando è stato fermato e dopo essere stato identificato è stato trasferito in un luogo ancora tenuto segreto ai familiari.