Secondo i ricercatori dell’Università di Yale in materia di fertilità, le cellule staminali si staccano dal midollo osseo e creano nelle pareti dell’utero le condizioni necessarie all’impianto di un ovulo fecondato.
Midollo osseo e fertilità lo studio delle cellule staminali
Cosa dice la medicina.
Quando un ovocita viene fecondato, le cellule staminali si staccano dal midollo osseo e raggiungono l’utero attraverso il sangue. E’ un processo necessario per creare un ambiente uterino favorevole all’impianto dell’ovulo. Il dottor Reshef Tal e le dottoresse Hugh Taylor e Anita O’Keeffe dell’Università di Yale hanno pubblicato uno studio sulla rivista Plos Biology, secondo il quale il coinvolgimento delle cellule staminali provenienti dal midollo osseo risulta essenziale per l’inizio di una gravidanza. In mancanza di questo processo la gravidanza non può avere inizio.
Le prove sperimentali sui topi
Il dottor Reshef Tal, primo autore dello studio, ha condotto la ricerca sui topi con una sola copia difettosa del gene Hoxa11, dannoso per l’endometrio. Ha scoperto che con un trapianto di midollo da donatori sani migliora la fertilità favorendo nell’utero il “clima” ideale per l’impianto dell’ovulo fecondato. I topi hanno così portato avanti gravidanze che non sarebbero state possibili. Nei topi con due copie difettose del gene, ritenuti sterili, si sono verificati un miglioramento ed una crescita dell’endometrio difettoso. A questo punto sarà importante capire se il processo funziona nello stesso modo anche per gli esseri umani.
La parola agli esperti di Yale
Cosa dicono gli studiosi.
“Abbiamo sempre saputo che erano necessari due tipi di fattori per la gravidanza” afferma la dottoressa Taylor. “Si devono possedere le ovaie per generare le uova oltre all’utero per ospitare l’embrione fecondato. Ma sapere che il midollo osseo ha un ruolo significativo in questo processo è un cambiamento di paradigma importante”.
“Alcune di queste cellule staminali derivate dal midollo osseo viaggiano nell’utero e diventano cellule essenziali per il processo di impianto e mantenimento della gravidanza”, ha confermato il dottor Tal.
Una scoperta decisamente importante per contrastare il problema dell’infertilità, in costante aumento negli ultimi anni. “Nei casi in cui si ha un endometrio danneggiato che genera quindi infertilità o ripetute interruzioni di gravidanza, troppo spesso la medicina non ha saputo porre rimedio. Oggi questa scoperta apre una nuova potenziale strada per il trattamento di questa condizione”, ha concluso la dottoressa Taylor.
I motivi della fertilità in calo
Secondo Eleonora Porcu, Professoressa di Ginecologia all’Università di Bologna, l’Italia è l’ottavo paese al mondo per numero di trattamenti di procreazione medicalmente assistita (Pma).
La fertilità è in forte calo in tutto il mondo e questo non dipende solo da fattori legati a malattie. Spesso la precarietà lavorativa non incoraggia la decisione di diventare genitori. Molto più spesso, le donne arrivano tardi al desiderio di un figlio, spinte dall’ambizione di fare carriera, si accorgono a 40 anni che quella maternità tanto rimandata non è più così facile da raggiungere. La procreazione medicalmente assistita è stata creata per curare le problematiche di sterilità nelle pazienti affette da patologie. La scienza fa passi avanti, ma non può essere utilizzata come scappatoia per realizzare sogni fuori tempo.