- ROMA – In una lunga e articolata intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli (in quota M5S), rassicura sulla politica del governo Conte in materia di migranti: «L’Italia ha sempre salvato le vite umane e non si tirerà mai indietro. Sono altri a dover iniziare a prendersi le loro responsabilità. In questo caso – precisa Toninelli – non c’era nessuno in pericolo di vita e abbiamo chiesto a Malta di fare la propria parte. Il fatto che bisogna continuare a soccorrere chi si trova in pericolo non è minimamente in discussione».
Il ministro elogia poi la Guardia Costiera italiana: «Fa un lavoro eccezionale per professionalità e per dedizione. Hanno salvato centinaia di migliaia di vite e a loro e alla Marina darei il Nobel per la Pace. Soccorrere i naufraghi non è mai un errore, dovrebbero essere gli altri Stati a passarsi una mano sulla coscienza».
Una certezza: “Le altre nazioni devono iniziare ad aprire i porti”
Toninelli si mostra fermo e determinato su alcuni punti. Secondo lui, in particolare, «Ci sono priorità indiscutibili, però le altre nazioni devono iniziare ad aprire i porti: la nostra non è stata una impuntatura ma solo la richiesta di una condivisione di responsabilità per una questione che non tocca solo l’Italia».
Bisogna dunque «ridiscutere i luoghi di messa in sicurezza e di salvataggio. Abbiamo fermato Aquarius in acque maltesi in attesa della risposta di La Valletta alla nostra richiesta di accogliere la nave nei loro porti e per capire se il comandante della ong avesse o meno fatto rotta verso Malta anche dopo la dichiarazione di disponibilità dell’ambasciatrice maltese».
Caso Aquarius: “Garantita la migliore assistenza possibile ai passeggeri della nave”
In riferimento a quella che lo stesso Toninelli non esita a definire «una tragedia epocale, che lega flussi migratori e criminalità organizzata», Tonelli specifica che «abbiamo garantito, e continuiamo a farlo, la migliore assistenza possibile ai passeggeri della Aquarius».
Il ministro, inoltre, puntualizza che tale questione «mi tocca profondamente come uomo e come padre», promettendo dunque, da parte sua, un’attenzione a questo problema – anche in futuro – in prima persona.
Bisogna condividere le responsabilità
«L’Italia», sostiene il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, «continuerà a salvare vite umane, ma siamo stati chiari. Bisogna condividere le responsabilità. Ognuno ha le sue: la nazione in cui navigano le carrette del mare, i Paesi per cui battono bandiera le navi Ong».
Oggi «si apre una nuova era», secondo Toninelli, in quanto «il gesto della Spagna, che ringrazio, dimostra che in Europa c’è un nuovo vento si solidarietà e cooperazione che spero investa altre nazioni».
Nessuno scontro con i sindaci
In risposta ad alcuni sindaci che si sono detti disposti ad aprire i porti, Toninelli asserisce di non vedere uno scontro, bensì «un atto di cooperazione»: la loro richiesta, infatti, «è solo un elemento di grande umanità e li ringrazio per questo».
In definitiva, conclude l’esponente pentastellato, «Siamo e saremo sempre per l’accoglienza ma è giusto farlo con altri Paesi, pensando anche a un meccanismo di redistribuzione per quote. In queste ore si stanno muovendo su questa linea sia il ministero degli Esteri che quello dell’Interno».