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GENOVA – Modifiche quarantena Covid, si fa sentire anche il mondo della politica. Per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è “bene che il Comitato Tecnico Scientifico stia valutando di ridurre a 5 giorni la quarantena per chi ha fatto la terza dose di vaccino anti Covid. Ma se non vogliamo ritrovarci con metà degli italiani isolati in casa, dobbiamo cambiare le regole in fretta e ripensare anche alle quarantene per i contatti dei positivi. Non possiamo rischiare di bloccare un Paese intero”.
“Noi siamo d’accordo con l’orientamento generale dei colleghi presidenti delle Regione affinché il governo possa rivedere le regole che disciplinano la quarantena. E’ un fatto di giustizia. Chi si è già sottoposto al vaccino ha il diritto di potersi muovere con maggiore facilità”, dice Nello Musumeci, intervenendo a Omnibus su La 7. “Sono regole che se non venissero cambiate rischierebbero di bloccare una parte del Paese”.
Modifiche quarantena Covid, ecco tutti i pareri
La riduzione dei tempi di quarantena per i vaccinati con la terza dose di vaccino anti-Covid “non è sicuramente una decisione facile da prendere, dal momento che non si hanno ancora certezze che il periodo di incubazione della variante Omicron sia più breve, come sembra, ma soprattutto perché circola ancora la Delta, non dimentichiamolo”. E’ la premessa del presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Claudio Mastroianni, sentito dall’Adnkronos Salute. “Detto ciò, vista la situazione emergenziale – afferma – si può pensare a una quarantena ridotta, a patto che il vaccinato con tre dosi, dopo un contatto stretto con positivo, entri nella sorveglianza, osservi rigorosamente l’uso della mascherina anche in famiglia, misuri la febbre mattina e sera e appena abbia sintomi faccia il tampone. E questo fino al settimo-decimo giorno, anche se al quinto dovesse uscire dall’isolamento fiduciario”.
Mastroianni, che è direttore di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma, riconosce che “in questo momento l’ideale sarebbe mantenere la quarantena attuale, ma dovendo prendere una decisione, bisogna valutare tantissimi fattori che entrano in gioco in un probabile contatto stretto”. Quanto alla proposta di alcuni esperti di rivedere anche il concetto e la definizione di ‘contatto stretto’, a partire dal fatto che oggi viene ritenuto ancora ad alto rischio chi ha stretto la mano a qualcuno poi risultato positivo, l’esperto replica: “Assolutamente no. Data la diffusività di Omicron su questo punto non si può ‘alleggerire’ nulla”.