ROMA – In Italia i tassi di mortalità fra i bambini e gli adolescenti sono in forte diminuzione dal 1990, e questo è un dato estremamente positivo. Nel 1990 per ogni 1.000 bambini nati vivi morivano 9,7 bambini con meno di 5 anni, nel 2019 ne sono morti 3,1, una riduzione ben del 68%. Per quanto riguarda la mortalità neonatale, la riduzione è andata di pari passo, con un calo del 70% dai 6,4 morti entro i 28 giorni dalla nascita per ogni 1.000 bambini nati vivi nel 1990 agli 1,9 del 2019.
Si riduce anche la mortalità fra gli adolescenti: nel 1990 morivano 3,7 fra i 10 e i 20 anni ogni 1.000 che avevano raggiunto i 10 anni di età, mentre nel 2019 questo numero si è fermato a 1,6, una riduzione del 58%. “Sono dati confortanti, ma su cui dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione”, ha affermato Francesco Samengo, Presidente dell’Unicef Italia.
Mortalità tra i bambini in forte diminuzione
Afghanistan, Bolivia, Camerun, Repubblica Centrafricana, Libia, Madagascar, Pakistan, Sudan e Yemen sono tra i Paesi più colpiti per le interruzioni dei servizi sanitari. Sulla base delle risposte dei Paesi che hanno partecipato alle indagini dell’Unicef e dell’Oms, i motivi più comunemente citati sono stati:
- i genitori che evitano i centri sanitari per paura di contagi; le restrizioni ai trasporti;
- la sospensione o la chiusura di servizi e strutture;
- un minor numero di operatori sanitari a causa di ricollocamenti o la paura di contagi dovuta alla mancanza di dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti;
- maggiori difficoltà finanziarie
7 di questi 9 Paesi hanno avuto nel 2019 un alto tasso di mortalità al di sotto dei 5 anni nel 2019 di oltre 50 decessi ogni 1000 nati vivi. In Afghanistan, dove 1 bambino su 17 è morto prima di raggiungere i 5 anni di età nel 2019, il Ministero della Salute ha riportato una significativa riduzione delle visite alle strutture sanitarie. Per paura di contrarre il virus del Covid-19, le famiglie non stanno dando priorità alle cure pre-natali e post-parto. Così si accresce il rischio per le donne in stato di gravidanza e i neonati.
Bisogna agire con urgenza
Questi rapporti e indagini evidenziano la necessità di agire con urgenza per ripristinare e migliorare i servizi di assistenza al parto e le cure prenatali e postparto per le madri e i neonati. Compresa la presenza da parte di personale sanitario qualificato che si occupi delle cure alla nascita. È importante anche lavorare con i genitori per alleviare le loro paure e rassicurarli. Ecco cosa ha dichiarato Muhammad Ali Pate, Direttore globale per la salute, la nutrizione e la popolazione della Banca Mondiale:
“La pandemia di Covid-19 ha messo in grave pericolo anni di progressi a livello globale per porre fine alle morti prevenibili dei bambini. È essenziale proteggere i servizi salvavita che sono stati fondamentali per ridurre la mortalità dei bambini. Continueremo a lavorare con i governi e i partner per rafforzare i sistemi sanitari. Per garantire a madri e bambini i servizi di cui hanno bisogno”.
Questo, invece, è ciò che ha detto John Wilmoth, Direttore della Divisione Popolazione del Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite:
“Il nuovo rapporto dimostra i progressi in corso in tutto il mondo nella riduzione della mortalità dei bambini. Si evidenziano gli effetti negativi della pandemia di Covid-19 sugli interventi fondamentali per la salute dei bambini. Ma si richiama anche l’attenzione sulla necessità di porre rimedio alle vaste disuguaglianze nelle prospettive per la sopravvivenza e la buona salute di un bambino”.