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Morti sospette in Veneto per Chimera, il batterio killer in sale operatorie
Sono sei le morti sospette in Veneto. Altre 18 persone hanno contratto un batterio che si suppone provochi la morte. Il luogo di contagio è niente di meno che la sala operatoria. I tristi e dolorosi eventi si sono ripetuti negli anni. Il colpevole è un microbatterio detto Chimera. Ne vogliamo parlare e cercare di capire quanto è possibile sia successo?
Morti sospette in Veneto, che succede in sala operatoria?
Dalla mattinata sono state eseguite ispezioni nelle varie sale di cardiochirurgia venete. In particolare all’ospedale San Bortolo di Vicenza, ma anche in altri luoghi. Un’attrezzatura per interventi di un certo livello, sembra abbia provocato sei vittime e 18 persone infettate.
Il microbatterio killer Chimera, attraverso la macchina ‘cuore-polmone’ potrebbe avere procurato le infezioni letali. Una vicenda, su cui è obbligatorio il massimo riserbo. Tutto è venuto a galla quando i parenti di Paolo Demo, l’anestesista morto il 2 novembre 2017 hanno denunciato il fatto.
La morte dell’anestesista al San Bortolo sembra essere stata causata proprio dal famigerato batterio. L’ospedale appena citato, i nosocomi di Vicenza, Padova e Treviso, sarebbero stati incriminati per la morte di un totale di 6 persone ed altre 18 avrebbero contratto l’infezione.
Gli ispettori della Regione Veneto stanno indagando
“Abbiamo proseguito il percorso iniziato già da tempo da mio marito che aveva redatto una ricerca su questa vicenda, e lo abbiamo consegnato al nostro avvocato”. La moglie del dottor Paolo Demo ha confermato all’Adnkronos le prove circa un esposto presentato a suo tempo in Procura.
Il medico sembra infatti sia stato stroncato dal batterio Mycobacterium Chimaera. Egli aveva contratto l’infezione in sala operatoria, dove, due anni prima aveva subito un intervento. Quest’ultimo eseguito a cuore aperto per la sostituzione di una valvola cardiaca.
L’anestesista aveva scoperto che il batterio Chimaera per il riscaldamento del sangue, passava poi nel corpo dei pazienti. Il dottor Demo scriveva un diario, in cui prendeva nota dell’evoluzione delle infezioni. Lo sfortunato medico è venuto a mancare il 2 novembre dello scorso anno.
L’avvocato di fiducia aveva quindi fornito il diario alla famiglia affinchè presentasse un esposto alla locale Procura della Repubblica. La Regione Veneto ha disposto gli accertamenti sulle macchine per l’Ecmo, che sembra abbiano procurato le infezioni.
L’assessore Luca Coletto ed il governatore Luca Zaia avranno i risultati delle ispezioni nell’arco di due o tre giorni.