Obesità: il BMI influisce sull'assimilazione della vitamina D?

Obesità: il BMI influisce sull’assimilazione della vitamina D?

 

Vitamina D, funzione ed effetti della carenza

La vitamina D è una vitamina liposolubile che svolge un ruolo importante nell’equilibrio del calcio e nel metabolismo osseo. Una sua carenza può portare a osteomalacia e rachitismo nei bambini e osteomalacia negli adulti.

Inoltre, una carenza subclinica di vitamina D è associata a osteoporosi, aumento del rischio di cadute e fratture da fragilità. Molti studi recenti e contrastanti stanno ora mostrando un’associazione tra la carenza di vitamina D e l’insorgenza di patologie tumorali, malattie cardiovascolari, diabete, malattie autoimmuni e depressione.

Circa il 40% degli europei presenta una carenza di vitamina D e le persone con obesità costituiscono un gruppo con una maggiore probabilità di essere affetto da questa carenza.

Indice di massa corporea e vitamina D

Più volte la ricerca ha mostrato che l’integrazione di vitamina D nelle persone con obesità, definite come aventi un BMI superiore a 30, non corregge la carenza con la stessa efficacia di quanto accade nelle persone con un BMI inferiore a 25.

L’indice di massa corporea è una misurazione che interessa l’adiposità complessiva, o grasso corporeo. La misurazione della vita indica poi la quantità di grasso viscerale che un individuo può avere depositato in addome.

Lo studio VITAL

Lo studio VITAL ha cercato di determinare gli effetti dell’integrazione di vitamina D e omega-3 su tumori ed eventi cardiovascolari in una coorte di 25.871 adulti negli Stati Uniti.

I risultati iniziali dello studio sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine nel 2019. L’integrazione di vitamina D non ha ridotto il rischio di cancro, malattie cardiovascolari o fratture ossee nella coorte. Invece, ciò che i ricercatori hanno visto è stata la riduzione del rischio di morte correlata al cancro.

Un’ulteriore analisi dei risultati ha raccontato una storia diversa se stratificata per BMI. Infatti, per i soggetti con BMI inferiore a 25, l’integrazione di vitamina D si è vista associata a un’incidenza di cancro inferiore del 24%, una mortalità per cancro inferiore del 42% e un’incidenza inferiore del 22% di malattie autoimmuni rispetto al placebo. Però questo effetto non si è verificato nelle persone con sovrappeso o obesità.

I ricercatori sono andati ad effettuare un’ulteriore analisi per quantificare la differenza nell’impatto dell’integrazione di vitamina D su persone con diversi gradi di obesità e BMI. I risultati di questa ricerca si trovano pubblicati sul Journal of the American Medical Association.

Una nuova ricerca

I ricercatori hanno esaminato i livelli di vitamina D di 16.515 partecipanti. Li hanno valutati prima e dopo l’integrazione. Poi hanno anche valutato il loro indice di massa corporea.

Questo lavoro mostra che i soggetti con un BMI inferiore a 25 hanno meno probabilità di avere una carenza di vitamina D. Inoltre, hanno più probabilità di vedere la loro carenza di vitamina D corretta con l’integrazione.

Secondo gli autori ciò potrebbe essere dovuto alla differenza nell’attività dell’ormone paratiroideo, che può stimolare la produzione di vitamina D nei reni quando una persona ha carenza, nelle persone con un indice di massa corporea più elevato.

Nelle persone con un BMI sotto 25 i ricercatori si aspettano che esista una relazione inversa tra i livelli di vitamina D e i livelli di ormone paratiroideo. E’ però probabile che il livello a cui l’integrazione di vitamina D può abbassare i livelli di ormone paratiroideo sia più alto nei soggetti obesi.

Il futuro della ricerca

Successivamente, il team vorrà indagare per capire se il dosaggio di vitamina D faccia o meno la differenza per le persone con diversi BMI. Un ulteriore studio riguarderà l’espressione genica che si verifica nei vari soggetti quando ricevono un’integrazione di vitamina D.

Fonte: Vitamin D Deficiency, Vitamin D: Does weight impact how much benefit we derive?

Foto di Bruno /Germany da Pixabay

 

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Autore dell'articolo: Eliana Pellegrino

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