Demenza: camminate ed esercizio fisico possono aiutare a proteggere la salute cerebrale

Demenza: camminate ed esercizio fisico possono aiutare a proteggere la salute cerebrale

 

Demenza: definizione e caratteristiche

La demenza è condizione caratterizzata da una perdita delle funzioni cognitive, tale da compromettere la funzione sociale o lavorativa. La diagnosi richiede un’anamnesi che valuti il ​​declino cognitivo e la compromissione nelle attività quotidiane. Per queste valutazioni ci si avvale della conferma da parte di un familiare o di un amico del soggetto. Chiaramente è necessario un esame dello stato mentale moderatamente esteso da parte di un medico per delineare le limitazioni del soggetto. Si valutano memoria, linguaggio, attenzione, cognizione visuospaziale come l’orientamento spaziale, funzione esecutiva e umore. L’esame fisico può aiutare a identificare la causa della demenza. Le tecniche di neuroimaging cerebrale possono dimostrare cambiamenti strutturali alla base della condizione.

Attività fisica, passi giornalieri e demenza

Un recente studio pubblicato sulla rivista Alzheimer’s & Dementia mostra che livelli più elevati di esercizio fisico da moderato a vigoroso sono associati a un minor rischio di decadimento cognitivo lieve e demenza nelle donne di età pari o superiore a 63 anni. Inoltre, lo studio ha rilevato che i passi di intensità da moderata a vigorosa (ma non i passi di intensità leggera) si associano a un minor rischio di declino cognitivo. Questo studio aiuta a chiarire l’intensità dell’attività fisica necessaria per favorire e migliorare la salute cerebrale.

Dunque, nell’attesa di altri studi, la quantificazione del numero di passi giornalieri associati a un minor rischio di declino cognitivo potrebbe aiutare a sviluppare linee guida di salute pubblica.

Diversi studi suggeriscono che livelli di attività fisica più bassi e sedentarietà sono associati ad un aumentato rischio di declino cognitivo e demenza. Tuttavia, la maggior parte di questi studi si basa su self-report soggettivi e potrebbero mancare di accuratezza.

Come monitorare l’attività fisica?

Gli accelerometri monitorano l’intensità dell’attività fisica e possono fornire misurazioni oggettive dei movimenti eseguiti durante il giorno. In particolare, possono fornire valutazioni obiettive di attività fisica leggera e comportamenti sedentari che i questionari di autovalutazione non possono valutare con precisione.

Solo pochi studi che mostrano un legame tra livelli di attività fisica e demenza hanno utilizzato gli accelerometri. L’attività fisica può essere valutata utilizzando dispositivi indossati intorno al polso o all’anca e le misurazioni ottenute utilizzando ciascun accelerometro possono variare.

Inoltre, un lavoro di ricerca ha rilevato che gli accelerometri dell’anca o della vita forniscono una misurazione più accurata dei passi contati visivamente rispetto agli accelerometri da polso. A differenza dei dispositivi per l’anca, è probabile che gli accelerometri da polso registrino invece i movimenti della mano eseguiti mentre si è seduti.

Le evidenze suggeriscono che le donne hanno un rischio maggiore di sviluppare demenza rispetto agli uomini. Ad esempio, si è scoperto che il rischio di demenza nel corso della vita era del 20% nelle donne e del 10% negli uomini di 45 anni.

Lo studio su passi giornalieri ed attività fisica

Lo studio in questione ha coinvolto 1.277 donne con un’età media di 82 anni arruolate nel Women’s Health Initiative. Si trattava di un lavoro a lungo termine volto a prevenire le condizioni croniche nelle donne in postmenopausa. Le partecipanti reclutate non presentavano sintomi di declino cognitivo lieve o demenza all’inizio dello studio. I ricercatori hanno somministrato valutazioni cognitive annuali anche per via telefonica.

I ricercatori hanno utilizzato accelerometri dell’anca per misurare i livelli di attività fisica a bassa intensità e da moderata a vigorosa, nonché il comportamento sedentario. Il team di ricerca ha monitorato le partecipanti per circa 4,2 anni, durante i quali a 267 individui è stato diagnosticato un lieve deterioramento cognitivo o probabile demenza. Livelli più elevati di attività fisica da moderata a vigorosa e camminate sono stati associati a un minor rischio di declino cognitivo.

Per l’interpretazione dei risultati i ricercatori hanno preso in considerazione variabili come il rischio di malattie cardiovascolari, il funzionamento fisico e il rischio genetico di malattia di Alzheimer.

Risultati e limiti dello studio

Ulteriori analisi hanno rivelato che il numero di passi di intensità medio-vigorosa è negativamente correlato con il rischio di declino cognitivo lieve ma non di demenza. Tale associazione è risultata assente considerando i passi di lieve intensità.

I ricercatori hanno riconosciuto che la durata del follow-up di 4,2 anni è stata relativamente breve e non si può escludere il ruolo del declino cognitivo nell’influenzare l’attività fisica. Pertanto, sono necessari studi con durate di follow-up più lunghe. Ciò è particolarmente critico dato che lo sviluppo della demenza può iniziare 20 anni prima che i sintomi diventino evidenti.

Gli autori hanno anche notato che la popolazione dello studio era limitata da un punto di vista numerico e comprendeva poche donne di colore e ispaniche/latine. Dunque si lavorerà affinchè questi risultati siano replicati in una popolazione di studio più ampia e rappresentativa.

Fonte: NCBIMedicalNewsToday

 

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Autore dell'articolo: Eliana Pellegrino

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