L’ansia dei bimbi per le punture, curata con la realtà virtuale e questa volta la notizia arriva direttamente dall’Australia. Qui, due ospedali pediatrici di Melbourne hanno messo in atto un sistema infallibile: la tecnologia contro il livello d’apprensione.
Lo studio, condotto dai due enti, ha dimostrato che la forte paura dei bambini, per le punture, per prelievi di sangue e cannulazioni, può essere ridotta drasticamente. Inoltre è stato dimostrato che la realtà virtuale riesce a ridurre il dolore del 60%.
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L’ansia dei bimbi per le punture: la scoperta di Melbourne
Non è una novità che alcuni bambini soffrano di ansia andando dal pediatra. Oppure che durante visite, prelievi o esami importanti, subiscano livelli di apprensione e stress. Questo perché spesso, esami di routine e non solo, per i più piccoli rappresentano davvero uno scoglio insormontabile.
Così, questi due ospedali pediatrici Australiani hanno optato per la realtà virtuale che riesce a distrarre i bambini, avendo su di loro un potere calmante e riducendo la paura, che il più delle volte deriva da iniezioni intravenose.
Le proiezioni proposte ai bambini, tramite visori, riproducevano paesaggi marini, le onde del mare, pesci che si affacciavano tra gli scogli. Così da calmare e attirare al tempo stesso l’attenzione dei piccoli pazienti.
La tecnologia è sperimentata su bambini di età fra 4 e 11 anni. I pazienti in totale sono oltre 250.
La scoperta di questa nuova ricerca è stata pubblicata sul Journal of Pediatrics, nel quale è messo in luce anche come, l’utilizzo della realtà virtuale, ha prodotto ottimi risultati:
- Il dolore è ridotto del 41-60%;
- I livelli di angoscia dei genitori di quasi il 75%.
Inoltre, il grande impatto positivo è riscontrato sugli stessi bambini che volevano continuare a giocare.
Il pediatra Simon Cohen, che è anche specializzato in terapia del dolore ed è alla guida del progetto, ha posto l’accento sui diversi benefici della terapia. La distrazione riesce a gestire il dolore:
“Il ricordo di una precedente esperienza dolorosa ha una forte influenza sull’esperienza di dolore durante procedure successive”, scrive. “Intervenendo su queste esperienze, possiamo aiutare sia i bambini sia i genitori quando sono richiesti trattamenti necessari ma dolorosi, che provocano ansia”.
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