Bari: Stati Generali della professione Medica.
Oggi 19 giugno 2019.
A partire dalle ore 8:30, presso la sede dell’Ordine dei Medici di Bari, si è svolto il convegno dedicato ai professionisti.
Bari: Stati Generali della Professione Medica. La medicina che coinvolge attivamente la società
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Come in premessa, oggi a Bari, presso la sede OMCeO, (via Capruzzi 184), si sono riuniti gli Stati Generali dedicati agli specialisti della Medicina.
Avviato dalla Fnomceo, (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), il seminario si è sviluppato armoniosamente. Al fine di definire in maniera ottimale, il ruolo del Medico nella società moderna.
Gli stati Generali sono iniziati nello scorso 16 maggio a Roma. L’Iter, si muove dunque, con lo scopo di coinvolgere, nell’arco di un anno, la società civile. Ma soprattutto, tutto ciò che ne concerne, in ogni forma e componente.
Una serie d’incontri, promossi e seguiti dalla Federazione, che andrà a coinvolgere anche gli Ordini Provinciali; Incontri che, come epilogo, si pongono l’obiettivo di amalgamare sia i valori che da sempre accompagnano e muovono la professione; sia i bisogni dei cittadini all’interno della vigente collettività. Problema che oggi si riscontra in maniera complessa.
Il dibattito, dunque, ha esposto l’indagine effettuata sulle nuove forme di cura e la loro efficacia. Ma soprattutto ha rilevato come l’insieme delle istanze e dei bisogni, siano poi rappresentate dalla professione medica.
Il motto è ‘prospettare una nuova rappresentazione dell’esercizio medico; del sapere e delle politiche socio-sanitarie’.
Le “100 TESI”
Il percorso è partito dal documento delle “100 Tesi” redatto da Ivan Cavicchi (sociologo), su commissione della Fnomceo; uno spunto esaustivo e interessante che porta, quindi, alla riflessione e al confronto, utilissimo per dare inizio ad una prassi per la progettazione condivisa.
Queste tematiche, al centro degli Stati Generali, hanno proposto una visione d’insieme sulle strade percorribili istituzionalmente, dall’Ordine dei medici, dalle Università e dagli Enti locali coinvolti.
Il dibattito, in sostanza, ha preferito una ponderata condivisione sul concetto di malattia, salute, benessere, prevenzione e di medico.
All’incontro, non poteva poi mancare Filippo Anelli – Presidente Fnomceo e Presidente OMCeO Bari.
Inoltre, insieme ad Anelli, sono presenti Franco Lavalle – Vice Presidente OMCeO Bari. Ivan Cavicchi – Università di Tor Vergata. Pasquale Renna – Università di Bari e Franca Pinto Minerva – Università di Foggia. Insieme con una schiera di medici, policy makers, rappresentanti di Enti Locali e mondo Accademico.
Le dichiarazioni dei Presidenti:
“La professione medica si confronta con complesse problematiche sociali, culturali, economiche, etiche nell’ambito della società odierna. È tramontata la vecchia figura del medico in chiave paternalistica.” ha introdotto FrancoLavalle.
“Come Fnomceo abbiamo indetto gli Stati Generali come processo partecipato da tutte le componenti della società civile; finalizzato alla ridefinizione del ruolo del medico nel contesto attuale”. Ha spiegato Filippo Anelli.
“L’obiettivo è rispondere alla domanda fondamentale di cosa sia la professione medica oggi; in un contesto in cui è cresciuta la consapevolezza dei cittadini rispetto ai diritti. E in cui la tecnologia ha portato nuove opportunità terapeutiche; ma anche nuove modalità di relazione tra cittadino e medico, tra cittadino e sistema sanitario.In questo scenario di grandi trasformazioni i medici non vogliono essere passivi e subire il cambiamento”. Ha continuato Anelli. “L’ambizione è di essere protagonisti del cambiamento. Provando a ridefinire il nostro ruolo oggi, a partire da quello fondamentale di tutelare i diritti riconosciuti dalla Costituzione.Le professioni sono infatti i corpi intermedi che possono rendere attuabile il dettato costituzionale e garantire la nostra democrazia”.
L’intervento del Sociologo Ivan Cavicchi
“Una professione storicamente forte – ha spiegato Cavicchi – “è stata messa in crisi da diversi fattori nel corso degli ultimi 30 anni. Per questo la crisi non può essere affrontata attraverso interventi superficiali e scorciatoie; come le diverse mode che si sono succedute, dalle Medical Humanitas alla medicina narrativa. La maggior parte dei medici si comporta in modo ortodosso rispetto al paradigma del medico positivista. Dobbiamo quindi modificare proprio il paradigma della medicina positivista, che si è affermata con la seconda rivoluzione industriale ed è estranea all’idea della complessità. Dobbiamo pensare a un modello di medico e medicina che metta d’accordo le verità scientifiche con le opinioni, con la verità personale del paziente.”
Infine, parla Anche Giuseppe Annacontini, docente di pedagogia all’Università del Salento:
“Abbiamo bisogno di ridefinire l’epistemologia e l’identità di un sapere medico. Se non ridefiniamo il sapere medico non possiamo attivare percorsi di educazione a tutti i livelli; a partire dalla scuola dell’infanzia, capaci di supportare l’efficienza complessiva del sistema. La medicina dovrebbe abitare i luoghi della formazione: la scuola, la famiglia, l’università, il nuovo sistema dei media, che è completamente fuori controllo. La sfida è coinvolgere esperti di discipline differenti, umanistiche e scientifiche, per progettare una piattaforma di azioni di medio-lungo termine.”
Si ringrazia l’Ufficio stampa Omceo di Bari nella figura di R.F.