Per l’omicidio del piccolo Gabriel, condannato il padre. La corte d’Assise di Cassino ha confermato la condanna all’ergastolo per Nicola Feloreto, il padre del piccolo Gabriel. Il bimbo era stato assassinato dai genitori lo scorso 17 Aprile 2019, a Piedimonte San Germano in provincia di Frosinone. La scorsa settimana, i magistrati hanno condannato la madre del piccolino, Donatella Di Bona a 30 anni di carcere con rito abbreviato. Nicola Feloreto, invece ha scelto il rito ordinario. Sono bastate poco più di 4 ore di camera di consiglio per decidere il massimo della pena per l’imputato. L’uomo di 49 anni originario di Villa Santa Lucia era stato arrestato e finito sotto processo per la morte del figlio di appena 26 mesi.
Omicidio del piccolo Gabriel….le parti in tribunale
Ascoltata in pieno , quindi la richiesta del Pubblico Ministero Valentina Maisto, che aveva concluso una brillante requisitoria: “E’ scritto nella costituzione, è scritto nel codice civile, è scritto nella natura, che il padre difenda il proprio figlio”- ha affermato la donna di legge. Quelle di ieri presso il Tribunale di Cassino erano ore di attesa. Intono alle 10 del mattino la presidente , il giudice Donatella Perna ha dato la parola al Pubblico ministero Bulgarini Nomi, ,che assieme alla collega Maisto ha coordinato le indagini dei carabinieri della sezione operativa di Cassino, per le repliche finali. Subito dopo la risposta è toccata all’avvocato Luigi D’anna, che ha assistito Nicola Feloreto. Secondo l’accusa: ” L’uomo ha mentito su tutto. E nonostante fosse presente al momento dell’omicidio non ha fatto nulla per impedirlo”- Hanno ribadito i togati. Ragion per cui hanno emesso un verdetto severo nei confronti dell’imputato.
La vicenda
Poche ore dopo l’omicidio, Donatella Di Bona aveva racontato agli investigatori che il piccolo era morto, investito da un pirata della strada. Non credendo alla sua versione gli inquirenti hanno continuato ad indagare fino alla sua confessione. E finalmente la verità è venuta a galla. Il giorno della morte di Gabriel, la Di Bona e Feloreto all’epoca ex marito della donna, si appartarono in auto su una stradina di campagna. Con loro c’era il figlioletto, che strillava e piangeva perché voleva tornare a casa. Questo avrebbe provocato l’ira della madre, che in un raptus di follia lo avrebbe soffocato.
In aula anche il Procuratore capo Luciano D’emmanuele
Anche il Procuratore capo D’Emmanuele ha voluto spendere due parola sulla sentenza:” Apprendiamo con soddisfazione la decisione della Corte d’Assise , che riconosce il lavoro impegnativo duro e meticoloso svolto dai colleghi Bulgarini e Maisto, ai quali rivolgo il mio ringraziamento”. Giustizia è fatta intorno ad un fatto doloroso e tragico”- Ha dichiarato infine l’uomo di legge. Ma davvero giustizia è fatta? Quando muore un bimbo di quell’età, davvero si può parlare di giustizia? Una cosa è certa, quando muore un piccino e senza un motivo è davvero un fatto doloroso.
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